La Cisl Bergamo chiede un tavolo di coordinamento per l’emergenza

tavolo di coordinamento per l’emergenza

Serve un coordinamento da parte della Prefettura di Bergamo per provare a governare anche a livello locale la grave situazione che si è venuta a creare”. La proposta arriva da Francesco Corna, Segretario generale Cisl Bergamo

Precisa Corna: “Forse qualcuno non ha ancora ben presente il grave problema che stiamo vivendo: centinaia di morti non sono bastati a impedire le migliaia di richieste di deroga per continuare l’attività produttiva. Spesso ai lavoratori viene chiesto di lavorare senza le protezioni minime; ci sono casi di colleghi di lavoro  ontagiati quasi inconsapevolmente. L’ATS non interviene e l’azienda non fa nulla per proteggere chi continua a lavorare.

Nelle RSA, operatori e addetti ai servizi lavorano in condizioni di contagio diffuso a rischio della propria vita, senza gli strumenti di protezione adeguati. Nelle stesse RSA, gli ospiti non riescono più a vedere e nemmeno sentire i propri parenti. Negli uffici postali, ancora troppa gente affolla gli spazi per incombenze non indispensabili…

Nella provincia più colpita d’Italia occorre urgentemente istituire un tavolo di coordinamento presso la Prefettura per affrontare in maniera decisa queste problematiche. Occorre sollecitare risorse economiche straordinarie per questo territorio: non siamo tutti uguali, qui ci sono centinaia di morti e migliaia di contagiati; decine di migliaia di lavoratori hanno bisogno subito di risorse per continuare a sostenere le proprie famiglie, il nostro tessuto economico ha bisogno di in massiccio sostegno di liquidità.

Non ci interessano le diatribe politiche: serve un sostegno unitario di tutte le rappresentanze e di tutte le istituzioni, del sindacato e delle associazioni datoriali, per affrontare questa tragedia sanitaria ed economica.

Ora bisogna fermare tutto ciò che non è indispensabile, per salvare vite umane e ridurre il contagio, per poter poi ripartire al più presto; occorrono sostegni straordinari per la provincia di Bergamo: dai dispositivi di protezione, alla cassa integrazione alla liquidità”.

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