Oggi 14 giugno 2022 i dipendenti delle RSA e dei Centri riabilitazione ARIS si sono radunati in assemblea, nel piazzale antistante la sede ATS di Via Galliccioli, per esprimere il loro dissenso, e fare sentire la propria voce, per le difficoltà, emerse a livello nazionale, di iniziare le trattative per vedersi rinnovato il loro contratto collettivo di lavoro.
“Una situazione imbarazzante e vergognosa quella a cui stiamo assistendo” – dichiarano i Segretari Generali Territoriali Roberto Rossi di FP CGIL, Angelo Murabito di CISL FP e Antonio Montanino di UIL FPL -. Queste lavoratrici e questi lavoratori hanno retribuzioni ferme al palo dallo scorso 2012. Le strutture si stanno svuotando giorno dopo giorno e recuperare nuovo personale, in particolar modo infermieristico, ma anche OSS, è sempre più difficile. La retribuzione in queste strutture è poco attrattiva e il carico di lavoro si fa sempre più pesante. La carenza del personale fa sì che, a chi rimane, venga chiesto sempre di più: in questo modo non si può continuare”.
Le strutture bergamasche che applicano ai dipendenti il CCNL ARIS RSA e CDR sono:
- il Centro Don Orione di Bergamo;
- la RSA Istituto Palazzolo di Torre Boldone;
- la RSA Sacro Cuore di Bergamo (sempre del gruppo Palazzolo);
- l’Istituto Femminile Don Guanella di Verdello;
- la Fondazione Angelo Custode di Bergamo e di Predore.
Sono servizi essenziali e, allo stesso tempo preziosi e delicati, quelli offerti da queste strutture alla cittadinanza e deve essere riconosciuto il valore e il prezzo del lavoro che ognuno di loro svolge quotidianamente. Le trattative a livello nazionale non riescono a prendere il via, infatti l’associazione datoriale – ARIS appunto – si era presa l’impegno con le organizzazioni sindacali, a conclusione del rinnovo del CCNL della Sanità Privata, di iniziare il percorso di rinnovo anche per le RSA e i CDR. Le promesse non vengono mantenute e questo è un comportamento inqualificabile. ARIS infatti, rimbalza puntualmente ogni tentativo di incontro. “
Così non si può andare avanti – continuano i Segretari delle organizzazioni sindacali bergamasche – questi datori di lavoro dovrebbero assumersi le proprie responsabilità e prendere esempio dal comportamento dei propri lavoratori che ,quotidianamente si presentano al proprio posto di lavoro senza vedersi minimamente presi in considerazione. Il prossimo 27 giugno saremo tutti a Milano, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori di tutta la Lombardia, davanti alla sede di Assolombarda”.