Riuscito lo sciopero alla Sematic di Osio Sotto contro i 60 esuberi

sciopero alla Sematic

Lo sciopero è riuscito: nessuno è entrato a lavorare, e abbiamo ottenuto anche la solidarietà dell’amministrazione di Osio Sotto, che con alcuni assessori ha partecipato al nostro presidio e anche all’incontro con il responsabile dello stabilimento”. Maurizio Gozzini, operatore della Fim Cisl Bergamo, si dice soddisfatto del risultato della mobilitazione dei lavoratori della Sematic, l’azienda di Osio Sotto che ha annunciato 60 esuberi per il programmato trasferimento di parte della produzione in Ungheria.

Questa mattina la partecipazione al presidio è stata massiccia e l’adesione rasenta il 100%. Da oggi – dice ancora Gozzini -, la mobilitazione continuerà con due ore di astensione, anche perché intanto dall’azienda non ci sono state azioni di avvicinamento alle nostre richieste: anche oggi, infatti, all’incontro con il responsabile dello stabilimento abbiamo chiesto che venga abbandonata l’idea di dislocazione della produzione, almeno fino a quando il lavoro che andrebbe in Ungheria non sia sostituito da nuove e sufficienti commesse”. L’azienda si è limitata a far sapere che convocherà Sindacati e RSU nei prossimi giorni.

Le otto ore di sciopero sono state proclamate contro i 60 esuberi dichiarati dalla direzione della Sematic, azienda di Osio che occupa oltre 300 lavoratori, e che ha deciso di spostare in Ungheria parte della lavorazione. I lavoratori hanno espresso forte preoccupazione per la scelta aziendale di delocalizzare alcune produzioni in uno stabilimento all’estero, creando un problema di esubero di personale nello stabilimento di Osio Sotto, per ridurre i costi di produzione ed aumentare il profitto del Gruppo Wittur, pur essendo in presenza di bilanci aziendali più che positivi.

La preoccupazione per la gravi ricadute occupazionali alla Sematic sono amplificate anche dalla mancanza di comunicazioni precise e dalla grande confusione con la quale la Sematic sta gestendo tutta la questione – sottolinea Gozzini – .Per questo chiediamo alla Direzione aziendale di rivedere la propria decisione e salvaguardare il lavoro nello stabilimento di Osio Sotto”.

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