Presentati i dati dello Sportello Lavoro relativi al 2017

I dati dello Sportello Lavoro della Cisl di Bergamo sono stati presentati il 19 febbraio durante il seminario promosso dal sindacato orobico dal titolo “Politiche attive e mercato del lavoro a Bergamo: prospettive ed evoluzioni”. Statistiche che hanno evidenziato l’attività dello Sportello Lavoro in relazione agli utenti incontrati e colloquiati.

La relazione della responsabile Isabel Perletti

Le persone che si sono rivolte allo Sportello Lavoro, a cui è stato redatto il curriculum vitae (CV) sono 642, delle quali il 5% ha trovato lavoro grazie al servizio dello sportello. Rispetto al genere prevale la componente femminile (il 52%), per il 52% di origine straniera. La nazionalità prevalente è quella del sudAmerica (35%) e dell’Europa dell’Est (25%). La componente maschile (il 48%) è per il 63 % composta da italiani e tra gli stranieri prevale la provenienza dal Nord Africa.

Tra gli utenti (uomini e donne) che si sono rivolti allo Sportello il 55 % sono italiani e il 45% stranieri. Le nazionalità maggiormente rappresentate sono: Africa (48%), SudAmerica (26%), Est (18%). Rispetto alle classi d’età gli utenti sono così suddivisi: minori 29 anni (20%), 30-45 anni (34%), >46 anni (46%). Confrontando il II semestre 2016 con quello 2017 si nota un cambiamento per genere e nazionalità negli accessi allo sportello: mentre nel 2016 prevaleva la componente maschile (59%), nel 2017 prevale quella femminile (56%); mentre nel 2016 prevaleva la componente straniera (55%), nel 2017 prevale quella italiana. Dal I maggio 2016 al 31/12/2017 sono stati colloquiate ben 905 persone.

Le assistenti familiari iscritte al servizio Sportello lavoro sono state nel corso del 2017 313, delle quali il 15% ha trovato lavoro grazie allo Sportello Lavoro. Di 313 assistenti familiari il 37% sono per assistenza diurna e il 63% per assistenza diurna e notturna (convivente). Prevale la componente femminile, il 92%; nell’assistenza diurna è quasi assente la presenza di uomini (1%); nell’assistenza da convivente le donne sono l’89%. Se confrontiamo tali dati con il 2016 si nota che è aumentata la quota degli assistenti familiari conviventi uomini (11% nel 2016 e 13% nel 2017).

Considerando la nazionalità prevalgono le assistenti familiari del Sud America (37%) e dell’Est Europa (37%). In particolare considerando l’assistenza diurna si nota la presenza anche delle italiane (24%), segno che il lavoro di cura rappresenta un rilancio, un reinventarsi per alcune figure professionali. Prevalgono le assistenti diurne sudamericane (37%) e dell’Est (24%). Tra le assistenti conviventi prevale la componente dell’Est Europa (47%) e Sud America (36%). Confrontando tali dati con quelli del 2016 si nota che le assistenti Sud Americane riducono la loro presenza nell’assistenza diurna (da 43% nel 2016 al 37% del 2017) e nell’assistenza convivente (da 52% a 26%). In quest’ultima assistenza prevale il lavoro delle assistenti di provenienza dell’Est Europa (58% nel 2017 contro il 27% del 2016).

Nel corso del 2017 sono state 161 le famiglie che si sono rivolte allo Sportello: il 27% con esito positivo (è stata inserita un’assistente famigliare); il 41% la famiglia ha chiesto informazioni ed è stata dirottata sui servizi competenti; il 4% è ancora in fase di ricerca. Il43 % di 161 invece le ricerche concluse, delle quali il 55% è conclusa perché l’assistente familiare è stata trovata dalla famiglia attraverso altri canali; il 25% la situazione clinica dell’assistito si è aggravata tanto da richiedere il ricovero in struttura; il 10% la famiglia ha deciso di non ricorre al servizio di assistenza familiare e di curare personalmente gli assistiti; il 5% per morte dell’assistito.

Il futuro dello Sportello Lavoro

Lo Sportello Lavoro è un investimento di tutta l’organizzazione della Cisl Bergamo, e si colloca nella strategia delle politiche attive della CISL. L’obiettivo precipuo è di non lasciare solo nessuno in balia di un mercato del lavoro selettivo. Le prossime tappe che ci siamo dati a Bergamo per l’attività dello Sportello Lavoro sono:

1) Ulteriore decentramento dell’attività dello sportello a Zogno in Val Brembana, in collaborazione e non competizione con gli sportelli già presenti sul territorio.

2) Avvio della collaborazione con l’associazione “ Un porto per noi” a supporto psicologico qualora richiesto dall’utente allo sportello.

3) Ampliare ad ulteriori associazioni del territorio il protocollo di reinserimento lavorativo per le donne vittima di violenza, già stipulato co Aiuto Donna nel 2017.

Il seminario sulle politiche attive

Al seminario, introdotto da Giacomo Meloni (segreteria Cisl Bergamo), hanno partecipato Emmanuele Massagli (presidente ADAPT), Silvano Gherardi (Dirigente della Provincia di Bergamo), don Cristiano Re (Ufficio Pastorale del Lavoro), Alessandro Voutcinitch (Manpower), Mario Barbieri (UMANA) e Mirko Dolzadelli (segreteria CISL Lombardia).

Ragionando sui primi nove mesi dai dati ARIFL – ha precisato Meloni – constatiamo che il 70% degli avviamenti al lavoro sono a tempo determinato. Sono incrementati i rapporti in somministrazione rispetto al 2016 e anche i contratti di apprendistato. Abbiamo, pur in una fase di crescita anche occupazionale (dal 66,9% del 2008 al 68,1% del 2016) tre aree di sofferenza: i giovani, le donne, gli over 45”. La disoccupazione giovanile a Bergamo nella fascia 18/29 anni è del 14%, minore sicuramente del dato nazionale, ma significativamente alta in rapporto alla disoccupazione media bergamasca. Sulle donne, a Bergamo, abbiamo un tasso di attività femminile del 53,1% e una disoccupazione del 7% circa. Percentuali non certo positive. Non a caso dal lavoro dei tavoli OCSE è emersa come priorità di intervento nel breve periodo quella di un accordo territoriale per incrementare l’occupazione femminile. “Un’ipotesi di lavoro – continua Meloni – che ovviamente ci vede d’accordo”.

Non certo roseo lo scenario per gli over 45. Si tratta di lavoratrici e lavoratori spesso espulsi dal mercato del lavoro a causa di ristrutturazioni e chiusure. Persone che faticano a trovare un’occupazione, penalizzati anche dalla mancanza di specifici incentivi di sostegno. “Siamo quindi in una situazione – rimarca Meloni – si di crescita occupazionale, caratterizzata da un elevato ricorso al lavoro flessibile, ma che rischia di lasciare ai margini del mercato del lavoro, migliaia di persone”. Al contesto si aggiunge la difficoltà palesata dalle imprese e dal tessuto produttivo bergamasco di non trovare i profili professionali adeguati. Un dato rilevato anche dall’ultima indagine Excelsior sul mercato del lavoro della nostra provincia. Si evince che nel primo trimestre 2018 il 26% delle imprese orobiche prevede di incontrare difficoltà nel selezionare i profili desiderati. Teniamo conto che nel 2016 le imprese con le stesse criticità erano il 20%.

Sempre la previsione del primo trimestre 2018, indicano 26.300 assunzioni: il 49% di lavoratori dipendenti. Di questi il 21% con un contratto a tempo indeterminato o apprendistato e il 79% con contratto a termine. Il 27% è riservato a profili high-skill (dirigenti e tecnici): tre punti percentuali superiori alla media nazionale. Il titolo di studio preferito per le assunzioni delle aziende bergamasche è il diploma di scuola superiore (33% ) oppure la qualifica professionale (30%). “E’ una contraddizione – sostiene Meloni – che può e deve essere superata con più efficaci Politiche attive del lavoro, rafforzando e facilitando l’incontro fra domanda e offerta di lavoro, rafforzando la collaborazione fra pubblico e privato, passando anche per un rafforzamento di risorse umane e professionali nei centri per l’impiego. E ancora: scegliere indirizzi scolastici che indirizzino alle esigenze del mercato del lavoro, ricorrere all’apprendistato più diffusamente da parte delle imprese, insistere ed investire di più sulla formazione, la formazione continua, e, infine, far funzionare al meglio l’alternanza Scuola-Lavoro”.

Tutti aspetti sui quali la Cisl, attraverso la contrattazione, può dare una mano a migliorare. Alcuni esempi positivi, in questa prospettiva, li abbiamo realizzati anche a Bergamo: l’accordo PRUA tra Treviglio e Isola Bergamasca, l’accordo sull’apprendistato di primo livello con la Provincia, e i più recenti accordi fatti dalla FILCA per Italcementi e dalla FISTEL per la Pigna. “Vanno colte tutte le opportunità – conclude Meloni – per avviare percorsi di formazione e riqualificazione nella fase di ricorso agli ammortizzatori sociali, ma prima che si individuino esuberi o peggio si licenzi. Il lavoro si crea con la crescita economica e questa va consolidata e rafforzata per garantire maggiore stabilità occupazionale, ma buone regole e buone politiche attive del lavoro sono linfa vitale e devono come sempre vedere protagonisti”.


Documentazione:
1) I dati statistici dello Sportello Lavoro
2) Le slide dell’intervento di Emmanuele Massagli

 

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