I lavoratori del settore chimico della provincia di Bergamo (circa 5000 persone distribuite su oltre 40 aziende) hanno approvato l’intesa tra sindacati, Federchimica e Farmidustria per il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro, siglato lo scorso 15 ottobre. Quasi il 90 per cento degli addetti in provincia, infatti, ha dato parere positivo alla firma.
“Una posizione che premia gli sforzi fatti al tavolo della trattativa – dice Luciano Carminati, segretario della FEMCA CISL Bergamo, che a quel tavolo sedeva -. Una trattativa che ha dato risultati nel complesso positivi. Il nuovo CCNL riconferma il valore dei contratti precedenti, e rilancia anche il secondo livello, affidandole la soluzione di tematiche assolutamente importanti. Rafforza l’elemento dell’informazione tra le parti negli enti bilaterali, della formazione e della sicurezza. In questo nuovo CCNL, infine, abbiamo fatto prevalere la forza dei regolamenti contrattuali nei confronti della nuova legge sul lavoro, soprattutto per quanto riguarda gli argomenti di maggiore tensione tra le parti, come i licenziamenti e le sanzioni”.
Il risultato delle consultazioni che si sono tenute in tutta Italia consentirà ai sindacati di firmare definitivamente l’accordo di rinnovo che varrà fino al 2018. Da un punto di vista economico, il nuovo CCNL prevede un aumento medio di 90 euro a regime dal 1 dicembre 2018.
Questo rinnovo, secondo le segreterie nazionale dei sindacato FEMCA, FILCTEM e UILTEC, “conferisce un contributo significativo alla ripresa di un tavolo unitario tra le Confederazioni e anche agli altri tavoli di categoria, oltre a quelli già aperti nei nostri settori (lavanderie industriali, gomma-plastica) o in itinere (elettrici, energia e petrolio)”.