Oltre 3.000 lavoratori e delegati metalmeccanici della FIM CISL hanno manifestato sotto Palazzo Lombardia per dare la sveglia a Regione e imprese. In tanti hanno partecipato alla giornata indetta dalla FIM Lombardia, da tutte le provincie e da alcuni siti metalmeccanici nazionali alle prese con la crisi. Da Bergamo è arrivata una delegazione con più di 250 i lavoratori , provenienti dalla Tenaris, dalla Fema, dalla Ardes, ma anche da stabilimenti del tessile, come MVB e Honegger, e alcuni lavoratori del settore edile.
“Abbiamo voluto dare un segnale forte agli imprenditori della provincia che la situazione di crisi è ben lontana dal dichiararsi risolta. Sul nostro territorio insistono ancora “focolai” di crisi economica che si ripercuotono, inevitabilmente, sull’occupazione e sulle conquiste contrattuali degli scorsi anni – dice Luca Nieri, segretario generale del sindacato Fim Cisl Bergamo. “La crisi in questi anni ha segnato in maniera decisa Bergamo e stiamo ancora raccogliendo i risultati di situazioni molto difficili. Ma credo che le nostre imprese in questi anni abbiano investito poco e avuto poco coraggio e oggi di fronte a una possibile ripresa questo poco coraggio sicuramente la condizionerà”.
Di questi tempi, a Bergamo, nel solo metalmeccanico, sono oltre 9000 i posti “a rischio”, cioè gravati da ipotesi di esuberi o comunque soggetti a ammortizzatori sociali. Più di 2700 sono i contratti di solidarietà avviati in 30 aziende; 4578 i lavoratori in Cassa Integrazione Ordinaria e 938 quelli in Straordinaria. A questi vanno aggiunti gli 806 in mobilità per un totale di 310 stabilimenti. infine ci sono i 406 esuberi dichiarati da Tenaris.
“I nostri imprenditori – conclude Nieri – devono avere fiducia nelle attività e fare investimenti per collocarsi in un target di riferimento alto su prodotti specializzati che possano essere di traino per tutto l’indotto”.