La Cisl Bergamo punta sulla sussidiarietà

Nel volgere di soli due anni, dal 2010 al 2012, i comuni della provincia di Bergamo hanno perso qualcosa come il 30% dei trasferimenti statali. Nello stesso periodo, la tassazione locale è cresciuta di oltre il 18%, con una spesa complessiva valutata in circa 720 milioni di euro (calata del 2% circa in due anni) e una spesa per i servizi sociali che scende di oltre 3 punti percentuali e si assesta sui 110 milioni di euro. Sono i dati che emergono da una prima lettura della ricerca condotta dal Dipartimento Welfare della Cisl Bergamo e della Federazione Pensionati, in preparazione del confronto con le Amministrazioni locali per la definizione dei piani di zona nei vari ambiti in cui la provincia è divisa.

Il Piano di Zona è lo strumento promosso dai diversi soggetti istituzionali e comunitari per la programmazione dei servizi e degli interventi sociali sul territorio dell’ambito. La ricerca Cisl Bergamo è partita analizzando diversi fattori. Innanzitutto, si è visto che l’andamento dell’economia (primo trimestre 2014 sull’anno precedente) segnala un’inversione di tendenza con una crescita della produzione del 2/3% anche se continua la tendenza negativa nel settore commerciale (- 2%), particolarmente accentuato nel settore degli alimentari (-5,2%); l’indice di povertà assoluta cresce al 6,5% (nel 2005 = 4,2%). Nel 2012 l’assegnazione agli ambiti della nostra provincia per il sociale è consistita in 14.045.251 euro ( nel 2008 erano 20.391.765) e non sono previsti aumenti per il 2014.

L’investimento dei comuni sul sociale in regione Lombardia è calato a 124 euro procapite (127 € nel 2010); nel Paese l’incidenza dei servizi sociali locali  sul Pil scende nel 2011 dallo 0,46% allo 0,44%. La variazione di spesa sociale per i Comuni lombardi nel biennio 2010 – 2011 ha registrato un ridimensionamento sulla spesa per la povertà-disagio adulti (-9,4%), per immigrati e nomadi (-5,6%), per gli anziani (-5,3%), per famiglia e minori (-2,9%); cresce invece la spesa per i disabili (+ 9%).

Dall’analisi del contesto socio-demografico ed economico della nostra Provincia emerge una situazione che riflette nella sua tendenza di massima il quadro nazionale – sottolinea Francesco Corna, segretario Cisl Bergamo – ci troviamo di fronte ad una crescita esponenziale dei bisogni socio-assistenziali a fronte di una rilevante precarietà e frammentarietà delle risorse evidenziatasi nel corso dell’ultimo lustro. L’intervento sul Welfare sociale diviene cruciale per la salvaguardia e la tutela, unitamente al benessere dei nostri concittadini, della coesione sociale dei nostri territori; i Piani di zona devono divenire l’occasione per un intervento capace di affrontare con incisività le sfide in atto  caratterizzando in modo innovativo il protagonismo (e il peso) della società civile. Fondamentale quindi una decisa pressione su R.L. affinché faciliti e supporti il processo di prossimità disponendo normative e risorse che facilitino la programmazione dei servizi assistenziali nei territori: risorse certe e stabili, non indirizzate, legate alla programmazione triennali e adeguate al nuovo contesto di bisogni.

La ricerca del Dipartimento Welfare della CISL di Bergamo fa emergere alcune curiosità: tra i comuni più colpiti dalla scure dei tagli centrali Carvico e Levate risultano le vittime più impoverite: in confronto al 2010, nel 2012 hanno avuto rispettivamente trasferimenti inferiori del 96 e del 92 %. Tagli importanti anche a Calcinate (72) e Gorle (60). L’aumento dei tributi locali ha invece interessato tutta la Provincia, con punte del 114% a Scanzorosciate, 102 a Tavernola e 95 a Moio de’ Calvi. In entrambe le classifiche non mancano, tuttavia le eccezioni: Viadanica e Bossico si sono visti aumentare i trasferimenti dello Stato del 24 e del 61%. Di contro alcune amministrazioni sono riuscite a contenere, se non a diminuire il peso delle tasse comunali, come Boltiere (- 14%), Bagnatica (-12) e Sarnico (-13).

Di certo di evince che la Spesa Sociale dei paesi e degli ambiti territoriali è ovunque scesa: di oltre il 10% nella zona di Seriate, del 5 a Treviglio e dell’8 nell’Alto Sebino. Anche qui non mancano le preziose eccezioni: la Valle Cavallina ha comunque aumentato la spesa sociale del 25%, aumentando la propria propensione all’investimento nel Welfare di un ulteriore 2 %

La strategia che dovrà impegnare la nostra Organizzazione nel prossimo appuntamento con i Comuni per la predisposizione dei Piani di Zona 2015 – 2017 – prosegue Corna – dovrà orientarsi (e concentrarsi) verso la realizzazione di una sussidiarietà diffusa e realmente praticata (sostenuta e rivendicata dalla Cisl sin dagli esordi della 328/00), di concerto con le novità contenute nel Disegno di legge di riforma del Terzo Settore. Ciò significa richiedere l’istituzionalizzazione della relazione fra Ambiti e OO.SS. tramite, ad esempio, incontri periodici per accompagnare l’esecuzione e la realizzazione dei P.d.Z. nelle specificità territoriali. “Analogamente – sottolinea Michele Bettoni, segretario generale di Fnp Cisl Bergamo -, con appositi protocolli, bisognerà impegnare il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci per un confronto preventivo su temi di carattere trasversale con il fine di esprimere e condividere (concertare) orientamenti vincolanti l’insieme dei territori tali da garantire omogeneità di trattamenti (es.: ISEE, Appalti, LEPS provinciali, regolamenti di accesso ai servizi, etc.). La Sussidiarietà diviene quindi l’asse centrale della nostra attenzione e rivendicata come obiettivo strategico, fondamentale per misurare la nostra capacità di intervenire sul  governo del territorio in una dimensione partecipata. L’attiva presenza nella programmazione delle risposte assistenziali permetterà al Sindacato di esercitare nei territori un ruolo di protagonismo e di responsabilità che si riallaccia concettualmente al Welfare di Comunità (in più occasioni rivendicato dalla Cisl), fondamento e occasione per la coesione e l’inclusione sociale”.

L’auspicio del sindacato di via Carnovali, inoltre, è che si arrivi al più presto all’aggregazione dei servizi in gestione associata. “Alla eccessiva polverizzazione esistente, con radici in un campanilismo irrazionale, deve sostituirsi la programmazione di Zona, attraverso l’aggregazione dei Comuni, che permette risparmio, efficienza e qualificazione delle funzioni”.

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