Spiragli occupazionali per la Ardes

Qualcosa si muove nella vicenda Ardes, fabbrica di Ponte Nossa, in Valle Seriana, che occupa 75 dipendenti e che produce piccoli elettrodomestici, da qualche tempo alle prese con una pesante crisi produttiva. A seguito della firma dell’accordo di Cassa Straordinaria che darà copertura fino al prossimo 31 gennaio, si stanno concretizzando interessamenti per una parte del settore commerciale con  possibilità di rioccupazione per almeno una decina di persone.

Comunque positivo per una situazione che inizialmente non vedeva spiragli di alcun genere” dice Giancarlo Carminati, che segue l’azienda per il sindacato Fim Cisl Bergamo. L’azienda già faticava a stare nel mercato dell’elettrodomestico ampiamente in crisi, ma la situazione è esplosa improvvisamente all’inizio di gennaio con un portafoglio ordini insufficiente a sostenere un organico di 75 persone. L’interessamento di un’azienda locale alla commercializzazione del marchio Ardes – continua Carminati – presume la necessità che qualcuno questi elettrodomestici li produca. La FIM CISL è fortemente impegnata affinché questa produzione resti in Valle Seriana e dia spazio occupazionale al maggior numero di persone”.

Questi lavoratori che fino a ieri non vedevano prospettive occupazionali, oggi possono infatti sperare in una ricollocazione magari in qualche azienda del territorio interessata alla realizzazione dei “piccoli elettrodomestici” oggi prodotti a Ponte Nossa.

Ritengo che un anno di cassa straordinaria ci darà il tempo necessario per trovare opportunità occupazionali per un numero interessante di persone coinvolte nella crisi. Nell’accordo di Cassa Integrazione Straordinaria abbiamo condiviso impegni alla formazione professionale e alla fattiva ricerca da parte dell’azienda di sbocchi occupazionali. Una formazione professionale orientata all’occupazione e  nuovi sgravi economici per chi assume inseriti nel Jobs Act  – conclude Carminati –potrebbero essere la leva per ridare speranza se non a tutti almeno a molti”.

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