Bergamo e gli sconti alle imprese

Ferdinando Piccinini, segretario generale del sindacato Cisl Bergamo interviene sul progetto che il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, ha presentato nei giorni scorsi e relativo agli sconti sulla tassazione per imprese che dovessero investire sul territorio della città.

È decisamente un segnale importante il progetto predisposto dall’Amministrazione comunale di Bergamo di incentivare, attraverso riduzioni di IMU e oneri,  progetti di recupero produttivo delle aree industriali dismesse e investimenti innovativi per il territorio. Un segnale che va nella direzione di giocare coraggiosamente anche a livello locale la partita della creazione di nuove attività economiche in grado di generare una buona e stabile occupazione. Occorre uscire dalla logica del lamento, anche se giustificato dai tagli ai trasferimenti agli enti locali e da un patto di stabilità sempre più assurdo e insostenibile. 

In un contesto di trasformazione e di crisi come quello attuale ognuno deve fare la propria parte responsabilmente,  con progettualità e coraggio che guardino al futuro.  Amministrare un territorio non può essere solo ricondotto a inseguire, giorno dopo giorno, la pur necessaria quadratura dei bilanci pubblici. Servono invece scelte di lungo respiro che siamo tutti chiamati – istituzioni e attori sociali e economici – a definire ora, senza pigrizia gattopardesca e autoreferenziali fuochi di paglia mediatici, con la chiara priorità del rilancio sociale, economico e culturale di Bergamo e dei bergamaschi.

Definire politiche di territorio mirate all’attrattività di nuovi investimenti è una sfida decisiva e non rinviabile per il futuro di Bergamo che può ancora di più valorizzare le sue insite potenzialità rappresentate da un tessuto di cultura manifatturiera innovativa, una Università aperta al mondo e all’avanguardia, uno scalo aeroportuale tra i più importanti a livello nazionale.

La Cisl Bergamo è convinta che questa sia la strada giusta.  Fa parte del passato e non è più percorribile una politica dei contributi a pioggia. Ora servono scelte mirate e concentrate sull’innovazione.  Scelte che devono orientare anche, in un approccio di sistema e di modello condiviso, la stessa Camera di Commercio di Bergamo che dovrà anch’essa, necessariamente, in previsione di una riduzione delle risorse,  compiere un salto di qualità scegliendo di focalizzare tutti gli interventi in una logica progettuale, abbandonando una volta per tutte vecchie strategie redistributive”.
 

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