I pensionati Cisl Bergamo e la lotta alla povertà

La FNP di Bergamo è pronta a far scattare il “piano di azione estiva” per portare prima all’attenzione dei propri iscritti e poi ad amministrazioni, politica e Governo, le emergenze della popolazione anziana e povera. Legge Fornero sulle Pensioni, Riforma del Fisco e Legge per la non autosufficienza sono gli argomenti “forti” della campagna delle “pantere grigie” orobiche.

Michele Bettoni, segretario generale della FNP CISL provinciale, lo ha chiaramente esposto nella sua relazione all’ultimo Consiglio generale della più grande categoria dei pensionati italiana: “anche se la politica tenta di metterci fuori gioco, anche se non saremo più protagonisti in prima persona, dobbiamo essere in grado di condividere con il Governo, e con le amministrazioni locali e la politica, le cose sulle quali, anche unitariamente, da troppo tempo stiamo discutendo: la revisione della Legge Fornero sulle pensioni, per approntare quelle giuste correzioni soprattutto sui parametri per il raggiungimento dei requisiti. Richiedere una riforma per un “fisco amico” perché  equo: noi di proposte ne abbiamo fatte, altre vogliamo farle conoscere. Per quanto riguarda la Legge sulla non autosufficienza, dobbiamo rimettere in campo tutta la nostra volontà e ricominciare da capo con una sensibilizzazione capillare delle persone e magari anche una nuova raccolta di firme”.

Bettoni e la FNP si stanno organizzando per mettere in campo iniziative territoriali per promuovere le tre azioni, anche per cercare di uscire dall’angolo in cui “il sindacato è stato posto da una politica che ha messo la freccia sul piano della lotta ai privilegi e alle intollerabili diseguaglianze. La CISL in questo momento non traina perché non è pronta a quanto sta succedendo, e perché, pur tra diverse difficoltà, la politica innovativa produce risposte, non sempre eque, ma pur sempre risposte che sono nella direzione da noi auspicata, ma prese senza alcun accordo con noi”.

Di qui la richiesta, anche alla sfera confederale, di una serie di iniziative volte a riprendere in mano “il filo del discorso sindacale, per ritornare a essere sindacato, soprattutto in un momento in cui la crisi economica ha portato il reddito delle famiglie italiane alla pari con quello del 1986 e le famiglie in condizione di povertà relativa sono più di 8 milioni, di cui oltre 3 in condizioni di povertà estrema”.

La situazione bergamasca non è certo più rosea: il 15% delle famiglie a Bergamo vive in povertà. I più colpiti sono disoccupati, poi pensionati e coniugi che hanno vissuto la separazione. I dati sono ricavati dall’accoglienza dei Centri di Aiuto sparsi su tutto il territorio: sul totale delle persone che si rivolgono a questi sportelli, il 62% sono disoccupati;  22% occupati; 6% pensionati e 8% casalinghe. Per quanto riguarda i Pensionati, i dati FNP dicono che le pensioni in essere nel 2014 a Bergamo sono 317.564 ( di queste, il 56% è percepito da donne); la media di reddito delle pensioni è di 1300 € per uomini e di 655 per le donne: Esistono circa 10800 pensioni integrate al minimo (€ 501) erogate per il 95% alle donne; nell’ambito assistenziale ci sono 36.500 assegni di invalidità civile e 7000 assegni sociali, le cui indennità sono di poco superiori ai 400€.

Il consiglio generale è stata anche l’occasione per presentare il bilancio dell’organizzazione, divulgato anche su alcune pubblicazioni, “per dare segnali  che non abbiamo nulla da nascondere, che le nostre tessere sono tutte certificate dall’INPS, e nel nostro bilancio non entra nemmeno un euro pubblico, ma viene tutto versato dai nostri iscritti”.

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