Necessario aprire le trattative per il contratto provinciale operai agricoli

contratto provinciale operai agricoli

A sette mesi dalla scadenza, anche la provincia di Bergamo non ha ancora visto la firma per il rinnovo dei contratti di lavoro per gli operai agricoli e florovivaisti anzi, “qui, come in molte altre province, non si sono neppure avviate le trattative”, sottolineano Gigi Bramaschi, Valentino Rottigni e Rossella Valente, segretari generali di FAI CISL, FLAI CGIL e UILA UIL provinciali.

Le controparti Agricole, Coltivatori diretti, Confagricoltura e CIA, a oggi non hanno dimostrato nessuna intenzione di confrontarsi con le organizzazioni sindacali dei lavoratori per discutere di un rinnovo contrattuale importante per tutti i dipendenti coinvolti, che in provincia arrivano a quasi 4.000 addetti .

Ricordiamo che il contratto provinciale del settore agricolo svolge la funzione economica del secondo biennio di valenza del contratto Nazionale dicono i sindacalistied è solo rinnovandolo che i lavoratori possono avere un riconoscimento economico che copra almeno la perdita del potere d’acquisto dei salari di quei lavoratori che in questi mesi non hanno mai fatto mancare il loro contributo, continuando ad operare anche in situazioni di rischio per la propria salute”.

Sappiamo – proseguono Bramaschi, Rottigni e Valente – che alcuni settori hanno subito più degli altri la crisi data dalla pandemia, come sappiamo che sia il Governo, con il Decreto Rilancio, che Regione Lombardia sono intervenuti a sostegno di questi settori, ed è per questo che chiediamo con forza la ripresa delle trattative per non fare pagare ancora ai lavoratori il costo di crisi non sempre vere.

“Inoltre – concludono i segretari delle tre sigle sindacali -, il rinnovo di un contratto non riguarda solo il discorso economico, ma spazia su più punti: dalla classificazione, alla rivisitazione del welfare, dalla costituzione degli Enti Bilaterali dove non ancora creati, dall’attenzione alla sicurezza sul lavoro con la creazione degli RLST, alla lotta contro il lavoro nero e caporalato per un agricoltura più moderna e attenta ai problemi di tutte le persone che ci lavorano e ci vivono”.

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