Caterina Delasa, segretaria generale dei pensionati di via Carnovali, risponde alle accuse di strumentalizzazione che i parlamentari bergamaschi hanno mosso a proposito dei tagli agli aumenti che da oggi (1 aprile) diventeranno operativi sugli assegni pensionistici di oltre 60 mila bergamaschi.“ Sfido i deputati della Lega – precisa Delasa – a trovare nei dati diffusi dalla Fnp Cisl Bergamo errori nei dati o nelle affermazioni contenute”.
“Non è certo una novità – riprende Delasa – che fino a 1.522 euro lordi di pensione non ci siano tagli sulle perequazioni. Perfino il governo Monti, all’epoca del famoso blocco delle rivalutazioni, non era intervenuto sulle pensioni fino a 3 volte il trattamento minimo. E ci mancherebbe altro, visto che stiamo parlando di pensioni nette sotto i 1300 € e che spesso servono a mantenere una coppia di pensionati di cui uno (in genere la donna) non ha altro reddito!
“Ma se si disse, prima dell’approvazione della manovra e si continua a dirlo dopo l’approvazione, che non sarebbe stato tolto 1 euro dalle tasche dei pensionati, questo non è successo – continua Delasa – Se l’aritmetica non è stata cambiata… i dati dicono tutt’altro. A 41.273 pensionati bergamaschi che percepiscono pensioni lorde da 2000 euro in su, senza considerare le 1932 pensioni superiori a 5.000 euro né eventuali prelievi per contributo di solidarietà per le cosiddette pensioni d’oro, si trovano importi decurtati da 3 a 270 euro.
E dire che non si tratta di tagli alle pensioni – conclude la segretaria della Fnp Cisl Bergamo – è solo equilibrismo dialettico, poiché questa cifra (piccola o grande che sia) non potrà più essere recuperata, esattamente come per le cifre perse nel corso degli anni precedenti”.