Aperto a Vidalengo il Congresso dei pensionati CISL Bergamo

Michele Bettoni, segretario generale uscente della FNP CISL, ha aperto il Congresso a Vidalengo (Caravaggio) confermando un aumento, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, della contrattazione sociale operata dal sindacato pensionati CISL

56 accordi con 20 comune della Provincia

L’attività della FNP di Bergamo ha infatti portato, nel corso dell’ultimo anno, a stipulare 56 accordi con una ventina di comuni della provincia, attraverso il lavoro di relazione all’interno degli Ambiti Territoriali. Servizi domiciliari, servizi di assistenza territoriali, fiscalità locale, contributi e agevolazioni tariffarie e altre misure idonee a tutelare i redditi più bassi sono i campi di maggior “influenza sindacale”, che hanno portato Bergamo a “primeggiare” nella classifica annuale che il dipartimento welfare della CISL regionale stila.

Risposte mirate alle fragilità del territorio

L’obiettivo che si pongono ora i pensionati CISL di Bergamo è quello di progettare il futuro, rileggendo criticamente il passato anche se per Bettoni la categoria è “in difficoltà nel saper leggere la realtà presente del paese, e riprendere con spirito critico quali siano le risposte da dare per il futuro”. Il campo del Welfare assorbe l’attenzione principale della Fnp orobica, che lavora per assicurare risposte efficaci e mirate alle tante fragilità presenti sul territorio. Temi come la gestione associata dei servizi da parte dei comuni, ad esempio, rappresentano importanti percorsi di rinnovamento gestionale e istituzionale, utili anche a dare ai cittadini servizi più efficienti. In questa sede, la fiscalità locale ha portato alla firma di una quindicina di accordi, per tornare a fare investimenti sul territorio, con maggiori risorse dedicate alle politiche sociali rivolte ai cittadini, così come – in tema di lotta all’evasione fiscale – la possibilità di indirizzare le eventuali risorse recuperate al rafforzamento dei servizi sul territorio.

Welfare ocale, territoriale, sussidiario e comunitario

Inoltre, è forte l’intenzione, in accordo con il sindacato regionale, di sperimentare “punti welfare” sul territorio, rivolti alla popolazione, promossi e gestiti in forma integrata, con il concorso di istituzioni pubbliche ma anche del privato sociale, del Terzo settore, dei sindacati e delle associazioni imprenditoriali, e favorire l’attuazione di modelli a rete integrata tra soggetti pubblici e del privato sociale, per costruire politiche di risposta ai nuovi bisogni. “L’evidente crisi del Welfare State – continua Bettoni -, è determinata in modo particolare dai cambiamenti della struttura demografica della società, ma soprattutto dalla crisi economica. In questa situazione di crisi si vanno affermando nuovi modelli che non sempre vanno nella direzione di un welfare più equo e universalistico”. Si prefigura, pertanto, un welfare locale, territoriale, sussidiario e comunitario, nel quale pubblico e privato, terzo settore, famiglie e le stesse persone non autosufficienti, realizzino quello che comunemente viene chiamato welfare di comunità, che rispetti le persone nella loro integrità complessiva, ne curi la libertà e la permanenza nel loro ambiente di vita, laddove esistano le condizioni di salute. In questo disegno, lo Stato ed il Settore pubblico manterrebbero il loro ruolo centrale di promozione, equilibrio e coordinamento, nonché controllo e competenza giuridica.

Una categoria radicata forte di 62.000 iscritti

Il congresso della FNP CISL, che si concluderà il 14 marzo con l’elezione del nuovo Consiglio Generale (che a sua volta provvederà a rinnovare le cariche in Segreteria), ha sancito il forte radicamento territoriale della categoria che, forte di oltre 62.000 iscritti, ha continuato nello sforzo di contatto con le istituzioni pubbliche, Regioni, Comuni e ambiti, la maggior parte delle volte in solitaria, per svolgere al meglio il nostro compito, ottenendo risultati diversificati sul territorio, ma comunque riuscendo a tessere relazioni e rapporti, premessa indispensabile per aprire tavoli di confronto costruttivo. Che a lungo andare portano a risultati. “Dobbiamo incalzare Regione Lombardia – ha concluso Bettoni -, affinché mantenga i principi fondamentali della Riforma del sistema sanitario Lombardo sottoscritto due anni fa con le Organizzazioni sindacali. Pretendiamo inoltre che il contributo che lo Stato garantisce alle Regioni anche magari per interventi condivisi con le forze sindacali, venga utilizzato in toto a tale scopo e non disperso in interventi diversi”.

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