In Italia Fwu ha venduto polizze attraverso dei broker, dislocati un po’ in tutto il Paese e bisognerà valutare la posizione di questi intermediari per capire se i prodotti venduti erano consoni al profilo di rischio dei consumatori, visto che la maggior parte delle polizze vendute erano unit linked, con il valore della polizza legato all’andamento dei mercati finanziari. Una struttura del prodotto, insomma, complessa e difficile da comprendere per i non addetti ai lavori, essendo complicato stimare correttamente il rischio. E’ utile valutare il questionario di profilatura che il consulente assicurativo deve sempre sottoporre ai clienti per valutare se il prodotto è congruo e adatto alla situazione del cliente, soprattutto in termini di rischio. Cosa che potrebbe non essere stata fatta in maniera corretta nella vendita di queste polizze.
La compagnia FWU conta circa 110mila clienti in Italia (molti dei sottoscrittori sono concentrati in Lombardia e Veneto) e il totale delle polizze sottoscritte in Italia dovrebbe aggirarsi, secondo fonti di settore, attorno ai 400 milioni di euro. Ad oggi non è ancora chiaro quanta parte di questi fondi fosse investita in polizze con una componente di capitale garantito (ramo I) e quanta in strumenti esposti esclusivamente al rischio di mercato (ramo III). Le polizze vendute in Italia, sono prodotti complessi di difficile comprensione per investitori non istituzionali. Le polizze hanno oltretutto i costi concentrati nei primi anni e il loro valore è molto legato all’andamento dei mercati. L’autorizzazione da parte dell’autorità di vigilanza lussemburghese Caa (visto che per le assicurazioni esistono norme comuni ma manca una vigilanza unica come per le banche) permetteva a Fwu di operare in Italia in libera prestazione di servizi, fuori quindi dalla vigilanza Ivass.
L’Ivass ricorda come la procedura di liquidazione sia soggetta alla legge lussemburghese, differente da quella italiana. L’Ivass non può intervenire direttamente nella procedura di liquidazione ma sottolinea che fornirà costanti aggiornamenti appena disponibili, mantenendo contatti con il liquidatore. La procedura di accertamento del passivo durerà 3 anni e per questo, sarà importante verificare tutti i dati compreso l’ammontare del credito e nessun assicurato deve più pagare premi alle prossime scadenze.
Una piccola buona notizia c’è: l’autorità del Lussemburgo infatti ha confermato a Ivass che nelle casse di Caceis Investor Services, che fa parte del gruppo Credit Agricole ed è un soggetto terzo rispetto a Fwu, sono depositate consistenti somme vincolate a riserva degli attivi di polizza. Dunque i soldi sembrano esserci, sarà lunga la procedura per averli.
Il diritto di credito che potrà esser recuperato effettivamente (e verosimilmente) da ogni titolare della polizza è pari al valore della polizza e non già al valore di quanto investito.
Fwu ha venduto tante tipologie di polizza e quindi ognuna avrà oggi un suo valore. Ad esempio, è chiaro che se ho investito in una polizza ramo I, interamente a gestione separata, di certo avrò oggi un valore più alto di chi ha investito in una unit linked. Se sono titolare di una polizza a premio ricorrente che prevede la clausola per la quale tutti i costi sono concentrati nei primi 5 anni di versamenti, avrò un valore irrisorio se sono nei primi cinque anni di versamenti.
Per conoscere la procedura e chiedere l’ammissione al passivo, bisognerà attendere il testo della sentenza completa. Con sentenza del 31 gennaio 2025, il tribunale distrettuale di Lussemburgo, nel porre FWU Life Insurance Lux S.A. in liquidazione, ha nominato liquidatore il signor Yann Baden. Entro sei mesi dalla sentenza, il liquidatore invierà una dichiarazione di credito precompilata a tutti gli assicurati (o, se del caso, ai loro beneficiari). Questi saranno informati di tutti i dettagli pratici in tale lettera. Gli assicurati dovranno inviare al liquidatore una dichiarazione di credito entro il 31 gennaio 2028.
Il tema dell’indirizzo aggiornato è cruciale: bisogna infatti accertarsi che non sia cambiato rispetto a quello indicato in polizza, altrimenti si rischia di non ricevere alcuna comunicazione. In ogni caso consigliamo di procedere ad una comunicazione di aggiornamento in attesa che il Tribunale invii certificazione.
Occorre pertanto raccogliere tutta la documentazione, conservare tutti i contratti e le comunicazioni ricevute dalla compagnia, inclusi i questionari di profilatura e le eventuali risposte dell’assicurazione.. Questo materiale è fondamentale nelle fasi di reclamo.
Non appena avremo ulteriori aggiornamenti sarà nostra cura informarvi per il prosieguo dell’assistenza nella procedura di insinuazione al passivo.