Venerdì 8 novembre, 24 ore di sciopero per ridare dignità al trasporto pubblico locale

Tutto il trasporto locale si fermerà venerdì prossimo, 8 novembre, per 24 ore di sciopero e senza fasce di garanzia per il mancato rinnovo del CCNL e per denunciare lo stato del trasporto pubblico locale. Bergamo non farà eccezione, e dalle 6:15 alle 9:15 e dalle 12:30 alle 15:30 per i servizi urbani di ATB e TEB, e dalle 6 alle 8:30 e dalle 12:30 alle 16 per i servizi extraurbani gestiti da ARRIVA, LOCATELLI, SAI, VISINONI e BONOMI non si effettueranno corse. Lo dichiarano in un comunicato congiunto i segretari provinciali di FIT CISL (Pasquale Salvatore), UILTRASPORTI (Giacomo Ricciardi) , FAISA CISAL (Antonio Chimirri) , UGL (Luigi Dionisio)

Siamo alla vigilia di uno grande sciopero del TPLdichiarano i sindacalisti bergamaschi – . Lo sciopero sarà di 24 ore e sarà garantito soltanto fino ad un massimo del 30% del servizio nelle fasce sopra indicate. Un’azione di sciopero del genere non si vedeva da almeno 20 anni nel settore. Gli  autoferrotranvieri bergamaschi sciopereranno per un rinnovo del CCNL che tarda ad arrivare ed ormai scaduto da più di 11 mesi. È l’ennesimo capitolo di un contratto nazionale che per la categoria ha visto solo 2 rinnovi in 15 anni.  È indubbio che mancano risorse ( si stima che per far sì che vi sia una vera azione di riforma del settore manchino 1 miliardo ed ottocento milioni al fondo nazionale per il TPL, dei quali 900 milioni per rinnovare il CCNL).  Nel settore extraurbano manca almeno un centinaio di autisti. Eppure a fronte di grossi sforzi messi in campo soprattutto da ATB per tamponare la situazione, una soluzione di sistema tarda ad arrivare. Scioperiamo anche per l’utenza, per avere un Trasporto Pubblico Locale degno di questo nome. Chiediamo anche alla politica di mettere in campo tutto quanto necessario affinché i cittadini possano usufruire di un servizio”.

“A fronte di grandi investimenti nel nostro territorio (BRT e T2)  – continuano i segretari dei sindacati dei trasportici chiediamo come si farà nel prossimo futuro se il settore non tornerà attrattivo. Oggi questo tipo di lavoro è caratterizzato da stipendi bassi (circa 1350,00 per i nuovi assunti) a fronte della responsabilità e della professionalità richiesta. Inoltre le modalità di lavoro risultano essere “particolari” rispetto ai normali standard (es: soprattutto nelle aziende extraurbane l’impegno lavorativo può arrivare anche a 12, 13 ore al giorno, senza considerare il lavoro obbligatorio nei festivi). A questo punto, lavoratori ed utenti chiedono una svolta. Speriamo che quest’azione possa smuovere politica ed aziende al fine di poter garantire una buona qualità del lavoro ed un servizio sempre miglio per tutta la cittadinanza”, concludono Salvatore, Ricciardi, Chimirri e Dionisio.

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