L’analfabetismo digitale e finanziario espone i risparmiatori a rischi enormi di truffe. Questo accade in generale e accade ancor più in tema di criptovalute e monete virtuali, un settore nel quale l’educazione finanziaria risulta fondamentale. I dati del Politecnico di Milano – 3,6 milioni di italiani possiedono criptovalute: il 41% come forma di investimento, il 18% per acquistare prodotti o servizi online e solo il 10% per interagire con altri asset o applicazioni digitali. Tuttavia, il 50% di questi utenti ha avuto esperienze negative, spesso a causa di servizi scadenti, ma anche per vere e proprie frodi. Il 20% ha incontrato problemi nei pagamenti con criptovalute, il 18% durante l’acquisto e il 13% mentre ne è stato in possesso, principalmente a causa di attacchi di phishing.
La nuova normativa italiana Decreto legislativo 129/24, che recepisce il Regolamento UE 2023/1114 (MiCAR – Markets in Crypto-Assets Regulation), approvata dal Governo il 5 settembre scorso rappresenta un passo avanti importante per garantire maggiore trasparenza e tutela nel settore:
- introduce obblighi di trasparenza per l’emissione e l’offerta al pubblico di cripto-attività,
- stabilisce autorità e vigilanza per i prestatori di servizi e gli emittenti di token in moneta elettronica,
- definisce il funzionamento e la governance degli operatori del settore,
- tutela i possessori di cripto-attività e implementa misure per prevenire abusi di mercato come l’uso di informazioni privilegiate e la manipolazione del mercato.
La Banca d’Italia e la Consob sono designate come Autorità competenti per le autorizzazioni, la vigilanza, le indagini e le sanzioni previste dal regolamento, esercitando poteri su negoziazioni e prestatori di servizi nell’ambito delle cripto-attività.