Dichiarato insolvente il gruppo assicurativo tedesco-austriaco FWU

FWU è stato dichiarato insolvente

Il gruppo assicurativo tedesco-austriaco FWU è stato dichiarato insolvente. Ad essere coinvolti nella vicenda sono circa 100.000 risparmiatori italiani. La situazione è in evoluzione. Occorrerà attendere qualche mese per sapere cosa succederà.

Dopo la vicenda italiana di Eurovaluta nel 2023, ecco un’altra compagnia assicurativa (questa volta tedesca) che dichiara insolvenza. Il caso è scoppiato all’inizio dell’estate quando molti risparmiatori italiani hanno scoperto di avere in mano delle polizze assicurative emesse da una compagnia dichiarata insolvente.

Si tratta del gruppo assicurativo tedesco-austriaco FWU la cui capogruppo tedesca FWU AG è stata dichiarata insolvente dal Tribunale di Monaco di Baviera il 19 luglio 2024 con la nomina di un amministratore straordinario. Nei giorni successivi la società lussemburghese del gruppo FWU Life Insurance Lux S.A. ha chiesto la sospensione dei pagamenti presso il Tribunale del Lussemburgo: sospensione che durerà per un massimo di sei mesi. Come per quella tedesca, anche per la compagnia del Lussemburgo è stato nominato un amministratore. La compagnia austriaca del gruppo FWU Life Austria non è in stato di insolvenza, ma l’Autorità di controllo austriaca ha deciso di sospendere le nuove attività fino al 30 settembre 2024.

Le ragioni dell’insolvenza

Quali siano esattamente le cause del tracollo del gruppo FWU, che in Italia ha il quartier generale a Milano, ancora non è chiaro. Qualcuno ha parlato di problemi dovuti ai tassi di interesse, ma l’ipotesi più plausibile è quella di un forte indebitamento. Tanto che il compito che ha l’amministratore straordinario nominato dal tribunale è proprio quello di coprire i debiti per garantire il ritorno alla normalità delle compagnie coinvolte. Nel caso non si riesca si potrebbe arrivare alla liquidazione.

La situazione italiana

Il gruppo FWU ha venduto prodotti assicurativi vita in Francia, Olanda, Austria, Germania, Spagna, Lussemburgo ed anche in Italia dove si contano 100.000 risparmiatori coinvolti per un totale di 360 milioni di euro raccolti dall’assicurazione. Per la maggior parte si tratta di polizze vita Unit Linked il cui capitale è indicizzato al valore di altri fondi di investimento. Un prodotto assicurativo particolare, sicuramente più rischioso di altri prodotti assicurativi e che quindi avrebbe dovuto essere venduto solo a clienti “esperti” dopo un’attenta profilatura e una valutazione del rischio. Al momento la compagnia assicurativa non può emettere nuove polizze né fare nuovi investimenti sui premi; i rimborsi sono bloccati e questa situazione potrebbe continuare nei prossimi mesi fino ad un massimo di sei mesi.

Chi vendeva queste polizze in Italia?

La società vendeva in Italia polizze attraverso dei mediatori e dei broker assicurativi. Nei mesi scorsi si era anche parlato di offerte poco trasparenti di questi prodotti venduti dai consulenti assicurativi come polizze ad alto rendimento e basso rischio quando in realtà si tratta di prodotti assicurativi altamente rischiosi. Qualche consulente millantava anche che si potesse riscattare la polizza in qualsiasi momento mentre lo si può fare solo dopo aver pagato un certo numero di premi annui (in molte polizze almeno 5).

A differenza di Eurovita quindi non si tratta di prodotti venduti da banche o da altre assicurazioni italiane. La soluzione al problema dovrà essere trovata a livello europeo con l’intervento di EIOPA l’Autorità europea del mercato assicurativo e previdenziale che, già in questi giorni, ha anche emanato un comunicato stampa sulla vicenda.

Cosa succede ai risparmiatori

FWU è un gruppo internazionale e quindi sono tante le Autorità di vigilanza coinvolte.

  • L’Autorità del paese in cui la compagnia ha sede legale è responsabile dell’attività dell’impresa anche per il rispetto dei requisiti patrimoniali.
  • L’Autorità del paese ospitante deve vigilare sull’offerta e la distribuzione delle polizze.
  • EIOPA, l’Autorità europea ha un compito di coordinamento, supervisione e mediazione tra le Autorità locali. In particolare, si sta coordinando con le Autorità nazionali competenti per promuovere lo scambio di informazioni con l’obiettivo di garantire che tutti i risparmiatori interessati siano trattati in modo equo, indipendentemente dal luogo in cui vivono o hanno acquistato la loro assicurazione. È importante notare che le autorizzazioni delle imprese lussemburghesi e austriache non sono state revocate.
  • L’EIOPA fornisce una prima panoramica della situazione attuale e alcune considerazioni per gli assicurati con FWU.
  • L’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, IVASS, ha chiesto ai distributori italiani dei prodotti della FWU Life Insurance Lux S.A. e della FWU Life Insurance Austria AG di istituire un punto di contatto a cui la clientela potrà rivolgersi per avere le informazioni necessarie alla migliore gestione della propria posizione assicurativa. L’IVASSsi è attivata affinché i 100 mila clienti siano informati dagli intermediari assicurativi sia della crisi di solvibilità del gruppo sia della recente nomina del commissario da parte del tribunale del Lussemburgo. L’Istituto, in una lettera inviata agli intermediari assicurativi di Fwu, ha chiesto anche ai distributori assicurativi di comunicare cosa hanno detto ai clienti circa il pagamento dei premi ricorrenti oltre a pubblicare sul proprio sito internet la notizia del blocco dei prodotti.

Al momento i clienti stanno ricevendo una lettera dalla compagnia che esorta gli assicurati a contattare la società tramite mail all’indirizzo info@fwulife.ito oppure telefonicamente al numero +39.02.6706065 (dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 20:00).

Gli elementi da valutare sono diversi.

  • Chi ha emesso la polizza. Nel caso della compagnia austriaca l’attività di pagamento è ancora attiva e quindi ci potrebbero essere gli estremi per chiedere il rimborso del capitale.
  • Leggere le condizioni di polizza per capire quali sono le regole per il riscatto (cioè il rimborso prima della scadenza della polizza) e per la sospensione dei pagamenti. Chiedendo il riscatto ci potrebbero essere delle penalizzazioni che vanno valutate caso per caso.
  • Interrompere il pagamento dei successivi premi. Sicuramente è utile una valutazione su questo visto la situazione di insolvenza ed il fatto che i premi pagati non saranno gestiti o investiti. Da capire anche in questo caso che cosa prevedono le condizioni di polizza in termini di penalizzazioni.
  • Infine, la questione della corretta offerta di queste polizze. È utile valutare il questionario di profilatura che il consulente assicurativo deve sempre sottoporre ai clienti per valutare se il prodotto è congruo e adatto alla situazione del cliente, soprattutto in termini di rischio. Cosa che potrebbe non essere stata fatta in maniera corretta nella vendita di queste polizze.
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