Spreco alimentare, Eurostat: 127 kg a persona nel 2020

«La lotta allo spreco alimentare dei consumatori rimane una sfida. Lo spreco alimentare domestico rappresenta quasi il doppio degli sprechi alimentari derivanti dai settori della produzione primaria e della fabbricazione di prodotti alimentari e bevande (14 kg e 23 kg per abitante; 11% e 18%, rispettivamente), settori in cui esistono strategie per ridurre rifiuti alimentari, ad esempio con l’uso di parti di scarto come sottoprodotti».

Per usare in modo efficiente le risorse disponibili, considerato anche l’aumento dei prezzi e l’impronta ambientale, bisogna ridurre al minimo gli sprechi alimentari. Un modo per ridurre lo spreco alimentare è allora «aumentare la consapevolezza sulla quantità annuale di rifiuti alimentari che produciamo. I rifiuti alimentari in particolare hanno un elevato impatto ambientale e climatico, in quanto costituiscono un’ulteriore fonte di emissioni di gas serra

Spreco alimentare, valore stimato in 130 miliardi di euro: 127 kg per abitante di rifiuti alimentari corrispondono a quasi 57 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari generati ogni anno nell’Unione europea. Il valore stimato è di 130 miliardi di euro. Si tratta approssimativamente di circa il 10% del cibo messo a disposizione dei consumatori dell’Ue. E questo mentre ci sono circa 36,2 milioni di persone che non possono permettersi un pasto di qualità ogni due giorni (Eurostat, 2020).

Secondo l’UNEP Food Waste Index 2021, nel 2019 sono state generate circa 931 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari, il 61% dei quali proveniva dalle famiglie, il 26% dai servizi di ristorazione e il 13% dalla vendita al dettaglio. I numeri suggeriscono allora che il 17% della produzione alimentare globale potrebbe andare sprecato in queste fasi della filiera alimentare.

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