È stato rinnovato venerdì 26 gennaio il Contratto nazionale di riferimento per un ampio numero di profili professionali che lavorano alle dipendenze delle cooperative sociali, dagli educatori agli operatori di comunità di centri diurni e residenze sanitarie disabili e anziani, o al lavoro in appalto per Comuni e Ambiti, ma anche nell’assistenza scolastica, e ancora, dagli assistenti sociali a infermieri, ASA e OSS delle strutture sanitarie private e dei servizi sociosanitari e assistenziali.
In provincia di Bergamo il rinnovo del CCNL Cooperative sociali riguarda oltre 10mila lavoratori di cooperative associate a Federsolidarietà, Confcooperative, Legacoop sociali e Agci imprese sociali, a cui però si aggiungono altre migliaia di operatori alle dipendenze di coop non legate a nessuna associazione datoriale.
Il testo siglato è un’ipotesi di accordo, perché per l’ufficializzazione occorrerà prima sottoporla ai diretti interessati: una serie di assemblee dei lavoratori saranno organizzate già da questa settimana e comunque entro un mese anche sul territorio provinciale.
“Si tratta di un contratto che introduce importanti novità normative ed economiche e investe sulla centralità della contrattazione dando maggiori strumenti alle nostre delegate e ai delegati – sottolineano Ingalill Nordli e Diego Lodetti di FP CGIL, Caterina Dezio e Giovanna Bettoni di CISL FP, Alessandro Locatelli di FISASCAT CISL, Antonio Montanino di UIL FPL e Anila Cenolli di UILTuCS di Bergamo, cioè le sigle sindacali firmatarie dell’intesa a livello nazionale -.Vi si prevede un aumento salariale di 120 euro in tre tranche: la prima di 60 euro con la mensilità di febbraio, la seconda di 30 euro ad ottobre e la terza di 30 euro ad ottobre 2025 (cifre con riferimento all’inquadramento C1). La retribuzione cresce dunque complessivamente di oltre il 12%. La gran parte delle risorse ottenute vanno sullo stipendio tabellare, scelta fondamentale per recuperare il potere di acquisto eroso dall’inflazione” proseguono i sindacalisti. “C’è poi l’introduzione della quattordicesima mensilità nella misura del 50% che inizierà a maturare da gennaio 2025. Inoltre, sono stati previsti un’integrazione per maternità al 100% e il riconoscimento dei tempi di vestizione-svestizione pari a 15 minuti”.
“Cambia la reperibilità in struttura che viene delimitata per quanto riguarda l’orario, dalle 24 alle 7 con un potenziamento significativo dell’indennità. L’orario dalle 22 alle 24 e dalle 7 alle 9 rientra a tutti gli effetti nell’orario di lavoro settimanale – aggiungono i rappresentanti sindacali -.Viene poi data una prima importante risposta in merito al percorso di riqualificazione con innalzamento del livello professionale di una parte degli educatori (quelli con inquadramento D2) con conseguente aumento della retribuzione. Migliora l’articolato sui contratti a termine, risulta rafforzata la clausola di stabilizzazione per i precari e vengono normate le causali. Infine, in materia di assistenza sanitaria integrativa, aumenta il contributo a carico della cooperativa per garantire maggiori prestazioni”.