Bonate Sopra: confronto in Prefettura. Sospesa l’agitazione dei dipendenti comunali

È solo una sospensione, in attesa di risposte. Di certo restano pronti a riaprire lo stato di agitazione i 23 dipendenti del Comune di Bonate Sopra che lunedì 18 dicembre avevano avviato la loro protesta formale con il blocco degli straordinari. La mobilitazione è stata sospesa ieri, 20 dicembre, in occasione del tentativo di conciliazione in Prefettura a Bergamo. All’incontro con la Capo di Gabinetto, la viceprefetto Marisa Amabile, si sono presentanti Deborah Rota per FP CGIL, Mattia Marasà CISL FP e Antonio Montanino UIL FPL di Bergamo, con un rappresentante delle Rsu. Per il municipio c’era solo il segretario comunale Giovanna Moscato.  “La rappresentanza politica non ha partecipato. Abbiamo saputo – ma non dal Comune – che aveva chiesto alla Prefettura lo spostamento dell’incontro a gennaio” riferiscono i sindacalisti.

In discussione c’è il rinnovo del Contratto decentrato integrativo (di secondo livello) che ciascun ente locale, di norma, si impegna a firmare con le rappresentanze sindacali entro il 31 dicembre di ogni anno.

Arriviamo da un lungo periodo di malcontento in quell’ente, un disagio che nel 2021 era culminato nel mancato accordo e nel rinnovo unilaterale del contratto solo da parte dell’amministrazione proseguono Rota, Marasà  e MontaninoPer la trattativa relativa al 2023, il nodo sta nella scelta, tutta politica, del Comune di non prevedere a favore della generalità dei dipendenti nemmeno un euro in più rispetto a quanto stabilito dal rinnovo contrattuale nazionale del novembre 2022. Si prevedono limitati aumenti solo per determinate categorie di lavoratori”.

La conciliazione di ieri si è chiusa con la Capo di Gabinetto Amabile che ha chiesto all’amministrazione comunale di compiere uno sforzo per trovare risorse da destinare a tutti i propri lavoratori indistintamente. Abbiamo sospeso per ora lo stato di agitazione in attesa della risposta del Comune, che chiediamo arrivi prima di Natale. I lavoratori non ce la fanno più a reggere un carico di lavoro pesante in rapporto al numero di cittadini. Si trovano in costante carenza di personale: parliamo di soli 23 dipendenti per un territorio di 10.000 abitanti. Ci sono bandi aperti per assumere quattro persone, ma anche con i futuri nuovi assunti la penuria di organico resta. Tra l’altro, cinque dipendenti hanno già chiesto il trasferimento, avendone abbastanza di lavorare a Bonate”.

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