Giovanni Salvoldi è Il nuovo segretario generale della FIRST CISL Bergamo, la categoria che rappresenta i lavoratori di banche e assicurazioni. Salvoldi è stato eletto oggi dal direttivo riunito nella sede CISL di via Carnovali, in sostituzione di Silvana Paganessi. Salvoldi sarà affiancato in segreteria da Nicola de Giosa e Rossella Iannone. “Ho accettato questo incarico – ha dichiara il nuovo segretario generale – consapevole che nei prossimi anni ci attendono sfide importanti, dalle riorganizzazioni dei grandi gruppi al rinnovo del Contratto collettivo di lavoro, sia in ambito Abi che Bcc. Non posso negare la preoccupazione per la responsabilità che comporta sovrintendere un territorio che conta su un’altissima rappresentatività, tra l’altro in costante crescita. Lavoratori, uomini e donne, persone che ci affidano ogni giorno il compito di rappresentarli e tutelarli”.
Nella sua relazione ha parlato dell’abbandono delle banche dai distretti. “Nemmeno il Made in Italy – ha spiegato Salvoldi – ha fermato la fuga delle banche. In sette anni i finanziamenti ai distretti della moda , del tessile e della fabbricazione delle macchine (per quanto riguarda la situazione bergamasca si tratta di Valle Seriana e Valle Brembana), sono crollati di 682 milioni e i loro territori hanno perso 17 sportelli bancari, lasciando ben 22 comuni senza alcun riferimento finanziario. Le politiche bancarie si sono concentrate sul taglio dei costi anziché sulla vicinanza al tessuto locale e si è abbandonata una gestione paziente dei crediti problematici che avrebbe permesso a molte imprese di tornare in bonis, rilanciando l’occupazione”.
Dall’esplosione della crisi i distretti produttivi in Italia hanno perso il 20% degli sportelli bancari: se nel 2010 le filiali che servivano i territori del made in Italy erano 9.889, a fine 2017 erano scese a 7.912. Nelle zone dei prodotti simbolo del paese ci sono ben 674 comuni senza alcuna agenzia bancaria, ossia il 27% del totale, e 125 di loro hanno visto chiudere ogni sportello. Così, nei distretti di Albino e di Zogno, presi in considerazione dalla ricerca della FIRST Nazionale, nel 2010 erano presenti 93 sportelli. A fine 2017 ne sono rimasti 76, lasciando 4 comuni in più senza alcun istituto bancario, per un totale di 22 paesi totalmente sprovvisti. La riduzione del servizio è stata accompagnata da un calo del 35% dei prestiti (agevolato anche dal fallimento o dalla chiusura di tante aziende), mentre nelle filiali che restano a presidiare le aree distrettuali la raccolta è cresciuta sensibilmente, così che tra val Brembana e val Seriana i depositi sono aumentati per quasi il 20%.