Hanno atteso a lungo, hanno scioperato ripetutamente e bloccato in diverse occasioni il lavoro straordinario. Ora, finalmente, a più di sette anni dal precedente rinnovo, per i lavoratori della vigilanza privata, della sorveglianza non armata e dei servizi fiduciari è stata raggiunta un’ipotesi di accordo per il loro Contratto nazionale. In Italia sono interessati 100.000 addetti, circa un migliaio in provincia di Bergamo, di cui 230 al lavoro all’aeroporto di Orio al Serio.
A siglare l’ipotesi di intesa, che ora verrà sottoposta alla consultazione dei lavoratori, sono stati i rappresentanti di FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTUCS e quelli delle associazioni imprenditoriali Anivip, Assiv, Univ, Legacoop Produzione e Servizi, Agci Servizi e Confcooperative Lavoro e Servizi. L’accordo, che resterà in vigore fino al 31 maggio 2026, prevede nella sua parte economica un aumento a regime di 140 euro per il IV Livello Guardie Particolari Giurate (GPG) e per il Livello D dei Servizi Fiduciari. Per la vacanza contrattuale alle GPG sarà riconosciuto un importo a titolo di una tantum di 400 euro. L’intesa interviene, migliorandolo, anche sul sistema di classificazione dei livelli.
In merito al capitolo normativo, si interviene su temi importanti come la tutela della genitorialità, i permessi e i congedi, il periodo di prova, la salute e la sicurezza, la bilateralità, la previdenza e l’assistenza sanitaria integrative, ma anche la sfera di applicazione, l’attività sindacale e i cambi di appalto.
“Esprimiamo soddisfazione per un rinnovo contrattuale che ha richiesto sette anni di attesa e tanti sforzi per mobilitazioni e iniziative di protesta – hanno commentato Nicholas Pezzè per FILCAMS CGIL, Claudia Belotti per FISASCAT CISL e Anila Cenolli per UILTUCS UIL di Bergamo -. Ora ne sottoporremo i contenuti ai lavoratori in una serie di assemblee che inizieremo a programmare nelle prossime ore. Dalla consultazione dovrà arrivare la definitiva approvazione di quella che al momento è un’ipotesi di intesa. Ricordiamo che il contratto precedente era scaduto nel 2015 e negli ultimi 15 anni era stato rinnovato solo una volta, con alcune indennità di mansione ferme a quanto concordato nel 2006. Era più che evidente come le buste paga di questi lavoratori e lavoratrici fossero ormai totalmente inadeguate a garantire una vita dignitosa, per il troppo tempo trascorso dall’ultimo rinnovo e per l’inflazione che aveva eroso il potere d’acquisto. Termina così un lungo e faticoso percorso vertenziale che assicura incrementi salariali migliorativi e normativi per le lavoratrici e i lavoratori coinvolti che in questi anni hanno dovuto lottare per il riconoscimento dei loro diritti. Pensiamo di avere assicurato incrementi salariali significativi e miglioramenti normativi. L’obbiettivo da qui in avanti è quello di continuare su questa strada” .