Mina Busi riconfermata alla guida di Adiconsum Bergamo

ADICONSUM Bergamo ha celebrato il 9 febbraio il suo primo congresso dopo la trasformazione in Associazione di Promozione Sociale. Mina Busi, riconfermata alla guida dell’associazione dei consumatori della CISL Bergamo, ha sottolineato come questo appuntamento “rappresenta un momento importante per una riflessione sul lavoro svolto, sugli obiettivi e sulle prospettive future; in presenza di profondi mutamenti economici e sociali, di una più alta complessità del mercato, ma anche di una maggiore consapevolezza dei diritti individuali, e collettivi da parte dei cittadini”.

E ADICONSUM Bergamo ha dimostrato durante il quadriennio una vicinanza a bisogni e problemi del consumatore che ha portato a un’attività ripartita su tutti i settori propri della politica consumeristica. Con oltre 8000 pratiche e circa 14 milioni di euro recuperati negli ultimi due anni, infatti, l’associazione di via Carnovali ha dato risposte e restituito serenità a migliaia di famiglie bergamasche.

La povertà è aumentata in questi ultimi due anni, c’è gente che è costretta a spegnere il riscaldamento per poter mangiare, curare la salute è diventato un lusso con i tempi biblici del servizio sanitario – ha detto Busi -. L’incremento abnorme delle tariffe cui stiamo assistendo riguarda un servizio pubblico essenziale, come tale è prevista la necessità di assicurare la continuità e la qualità della prestazione, la tutela degli utenti consumatori, l’accessibilità dei costi. Il prezzo dovrebbe essere, dunque, abbordabile per il consumatore finale. La carta costituzionale ci ricorda che  l’iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. Gli incrementi delle tariffe energetiche stanno avendo ripercussioni pesantissime per i consumatori, per le imprese e per le attività in ogni settore, determinando un forte rialzo dei prezzi al dettaglio, con l’inflazione che a gennaio è balzata al +4,8% e ricadute per 1.500 euro annui a famiglia in termini di maggiore spesa. Sul versante dei carburanti, una famiglia spenderà circa 400 euro in più all’anno se non saranno calmierati i prezzi”.

In una situazione come questa, all’uscita da una pandemia che ha colpito duramente anche l’aspetto economico delle famiglia, ADICONSUM è portatrice di una visione etica della società e del mercato, fortemente orientata al perseguimento del bene comune,  ancorata a principi di equità, di inclusività, di attenzione ai soggetti e alle fasce sociali più vulnerabili”

In questo quadro vanno evidenziati i 930 interventi nel settore bancario, finanziario e assicurativo; le  252  per i  servizi di telefonia, per Poste e RAI, i 101 per energia elettrica e gas. Poi, problemi di salute, beni di consumo,  tempo libero e soggiorni, trasporti (soprattutto per annullamento dei voli, ma anche per i voucher che ATB e SAB avevano attivato in tempi di lockdown, palestre, condominio,  rette scolastiche.

Nel 2021 i ricorsi  per i servizi bancari hanno rappresentato buona parte delle nostre attività. Oltre alla consulenza  su contratti  di investimento, abbiamo avuto diversi casi di sovra-indebitamento e di pignoramento delle case “svendute” all’asta. L’insinuazione al passivo contro fallimento IDB  (caso Diamanti) ha comportato l’istruzione di ben 862 pratiche (nella trattativa con la Banca erano stati recuperati oltre 11 milioni di euro) e 250 di FIR, per la vicenda delle Banche Venete (per 800.000 euro). Per il fallimento DENTIX abbiamo seguito diverse decine di situazioni per far recuperare i soldi pagati senza ricevere le prestazioni (al momento quantificabili in circa 150.000€ per l’annullamento e recupero dei finanziamenti). Abbiamo  seguito nella procedura d’insinuazione al passivo  clienti del Mercatone Uno e Dentix come  creditori chirografari. Numerosi i ricorsi all’ABF per truffe on-line sui conti correnti”.

Il settore delle telecomunicazioni è un altro settore particolarmente rappresentativo dell’attività ADICONSUM, che spesso si traduce in conciliazioni positive (nel 2021, in provincia, recuperati 21.000 euro su 52 casi di conciliazioni). Rilevante è stata l’attività che ADICONSUM (unica associazione) ha messo in campo per trovare soluzione alla problematica dei risarcimenti per la fatturazione a 28 giorni, causata dalle aziende di telefonia. ADICONSUM ha ricercato la collaborazione delle aziende per proporre a tutti i consumatori la possibilità reale di ricevere il giusto risarcimento, utilizzando la piattaforma  digitale nazionale che poi inoltrava direttamente alle aziende i dati acquisti dai consumatori,  e che ha permesso a migliaia di cittadini (14.000 famiglie) di ricevere il risarcimento  (1 mensilità di canone) direttamente in bolletta.

Dobbiamo saper creare nelle persone una coscienza e una conoscenza digitale ha detto in sede di conclusioni Mina Busi –, affinché si possa arrivare a cogliere le molte opportunità che la rete offre ma che nello stesso tempo si sappia ben distinguere i grossi pericoli che vi si annidano. Per questo è importante promuovere azioni concrete come ad esempio incontri,  corsi gratuiti che stiamo portando avanti da qualche mese insieme alle altre associazioni con l’iniziativa Risorgimento Digitale. Vogliamo contribuire a far maturare tra i cittadini una cultura del consumo responsabile per una migliore qualità della vita e perché nessuno resti indietro. Infine, segnaliamo come il consumerismo italiano è fra i meno sostenuti d’Europa sul piano economico, con un apporto di finanziamento istituzionale incerto e variabile nei tempi e nell’entità, sottoposto a meccanismi di concessione farraginosi. La carenza di sostegno economico dello Stato ha determinato nel tempo l’impossibilità per le Associazioni di emanciparsi dai limiti del volontariato, soffrendo una forte carenza di mezzi. Speriamo che le prospettive cambino al meglio, per farci uscire da una condizione di volontariato e favorire un riconoscimento di professionalità, che ci permetta anche di allargare a qualche giovane la nostra organizzazione e la nostra occupazione”.

 

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