ICAR ha presentato nei giorni scorsi istanza di fallimento in proprio con domanda di esercizio provvisorio. È la comunicazione secca che l’azienda con sede a Villa d’Adda ha fatto durante l’incontro con Organizzazioni Sindacali e RSU aziendali.
“Al momento siamo in attesa di comunicazioni ufficiali da parte del tribunale di Milano sia sulla validazione dell’istanza che sulla nomina del Curatore Fallimentare – dice Moreno Businaro, di FEMCA CISL Bergamo -, ma è chiaro a tutti che ormai la vicenda dell’impresa di Villa d’Adda è giunta al termine senza che siano chiare le condizioni e le possibilità per i 35 dipendenti dello stabilimento (erano in 50 all’inizio della crisi. ICAR ha anche un’unità produttiva a Monza, dove sono ancora presenti 135 lavoratori sui 160 iniziali)”.
La vertenza ICAR parte oltre un anno fa, quando i 200 posti sono stati subito in bilico per colpa di una situazione finanziaria che ha complicato la condizione produttiva, nonostante gli ordini fossero ancora sufficienti per continuare.
“Questo ci fa sentire ancora peggio – continua Businaro -. Anche per questo, nell’ultimo incontro con l’azienda le rappresentanze sindacali e RSU hanno mostrato il loro disappunto per tutta la situazione in essere, che poteva certo essere risolta in modo diverso. Da ieri, intanto, ufficialmente lo stabilimento di Villa d’Adda è stato messo in cassa integrazione, in attesa che con l’arrivo del commissario si potrà scoprire se e come procedere con l’attività”.