Il Sicet Cisl Bergamo chiede fondi per le case popolari

Una parte dei fondi del Recovery Fund va impiegata nelle politiche per la casa”. Roberto Bertola, segretario generale di Sicet Cisl Bergamo fa propria la richiesta del Sicet nazionale, secondo cui ”sarebbe un indirizzo coerente con i documenti strategici della stessa Ue e con quel piano Prodi che prevedeva un massiccio programma di investimenti europei su tre grandi priorità: salute, istruzione e case popolari”. “Quale migliore occasione del Recovery Fund – si chiede il segretario del sindacato inquilini della Cisl Bergmao – per rilanciare nel nostro paese un grande piano casa sul modello del piano Fanfani?”.

Tre le priorità secondo Bertola:

  • avviare le manovre di ristrutturazione e manutenzione del patrimonio pubblico e popolare se consideriamo che in provincia ci sono  almeno 450 alloggi ALER sfitti proprio perché non si è mai provveduto alla loro manutenzione; 
  • incrementare le risorse destinate alla riqualificazione del patrimonio abitativo pubblico;
  • mettere in campo una politica di incentivi per immettere nel mercato degli affitti le quasi 3 mila abitazioni sfitte in città e provincia per dare una prima risposta alle oltre 4mila famiglie bergamasche ancora in lista d’attesa.

La sfida si legge in una nota del Sicet Nazionale è ricucire il gap che separa dalle altre nazioni europee nel numero di alloggi sociali destinati alle fasce sociali più fragili, a maggior ragione alla luce dei devastanti effetti sociali provocati dalla pandemia in corso. A fronte dei 5 milioni di alloggi sociali della Francia, il nostro patrimonio abitativo pubblico arriva a stento a 1 milione, anche per effetto delle politiche di privatizzazione degli anni ’90 ”.

La situazione – conclude Bertola – non si discosta nemmeno a livello bergamasco, dove la dotazione di alloggi popolari, tra patrimonio Aler e dei comuni,  si ferma alle 8mila unità”.

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