In mobilitazione i lavoratori della sanità privata ancora senza contratto

In mobilitazione i lavoratori della sanità privata ancora senza contratto

Continua la mobilitazione dei lavoratori della sanità privata dopo la mancata sottoscrizione del contratto collettivo nazionale di lavoro. Due gli appuntamenti messi in campo dalle sigle sindacali FP CGIL, FP CISL e UIL FPL di Bergamo per dare voce a chi da oltre 14 anni attende il rinnovo del contratto nazionale. Lunedì 24 agosto si terrà un presidio davanti la Prefettura di Bergamo dalle 9.30 alle 12.30 mentre lunedì 31 agosto i lavoratori organizzeranno un’assemblea sul Sentierone di Bergamo dalle 10 alle 12. 

Lo scorso 10 giugno le associazioni datoriali di ARIS  e AIOP avevano sottoscritto una preintesa sul nuovo CCNL della Sanità Privata, un rinnovo contrattuale importante che finalmente avrebbe riequilibrato diritti, tutele e salari delle lavoratrici e dei lavoratori del settore privato, i quali, allo stesso modo dei loro colleghi della Sanità Pubblica, erogano servizi di diagnosi, cura e assistenza. Lavoratori e lavoratrici che sono in prima linea in questi mesi di emergenza sanitaria legata alla pandemia Covid-19.

La firma definitiva del contrattospiegano Roberto Rossi (FP CGIL Bergamo), Angelo Murabito (FP CISL Bergamo), Daniele Ballabio (UIL FPL Bergamo)era prevista entro il 30 luglio scorso, ma all’ultimo, si è assistito all’ennesima beffa: ARIS e AIOP si sono vigliaccamente sottratte all’impegno preso. Tutto questo è una VERGOGNA! A nulla è servito il tentativo di conciliazione del 5 agosto, davanti al ministero del Lavoro, in seguito alla proclamazione dello stato di agitazione indetto dalle sigle sindacali. L’incontro, infatti, si è concluso con un mancato accordo“. 

Inaccettabili le scuse accampate dalle Associazioni datoriali – continua i tre sindacalisti – che vogliono ulteriori rassicurazioni dal governo e dalle Regione anche in ragione della nota del ministro Roberto Speranza del 2 luglio nella quale rassicurava sull’impegno dello Stato a sostenere il 50% dei costi del rinnovo contrattuale. Inoltre, ulteriori rassicurazione sono arrivate dal Presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini che in data 28 luglio ha ribadito l’impegno delle Regioni e delle Province autonome a sostenere i costi di questo rinnovo contrattuale. Per quanto riguarda la Regione Lombardia il 5 agosto con la delibera 3518 si è confermato l’impegno economico preso, definendo interventi relativi alle tariffe a ai budget atti a garantire le risorse disponibili al rinnovo contrattuale“.

Pertanto la mobilitazione continuerà mettendo in atto tutti gli strumenti possibili per giungere quanto prima alla sottoscrizione di questo rinnovo contrattuale. “E’ inimmaginabile – concludono Rossi, Murabito e Ballabio – che questi potenti gruppi che operano in Sanità privata possano continuare a fare profitti, ricevendo accreditamenti dallo Stato,  permettendosi di lasciare i professionisti che garantiscono questi servizi essenziali senza un contratto da oltre 14 anni! Non ci sono più scuse!

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