Una grande coesione territoriale per le infrastrutture di una Bergamo europea

Le vie del lavoro non sono infinite: non in provincia di Bergamo, sicuramente. Quale ricetta, allora, per adeguare la rete infrastrutturale alle esigenze di sviluppo e di sostenibilità, economica, occupazionale e anche ambientale, che il territorio da tempo rivendica? Questioni discusse dai partecipanti al convegno che la Cisl Bergamo ha organizzato per interrogare tecnici e amministratori sulle prospettive di lavoro per dotare il territorio di opere e iniziative utili a fare di Bergamo e la sua provincia un “territorio europeo”.

Serve innanzitutto la coesione del territorio, delle sue forze progettuali e produttive, delle sue capacità “visionarie”, per favorire il viatico per lo sviluppoha esordito Francesco Corna, segretario generale della Cisl Bergamo -. Il nostro territorio paga da decenni la poca consistenza realizzativa e la poca forza unitaria, sperimentata altrove, per far decollare progetti decisivi. Oggi, cerchiamo di favorire un’alleanza tra pubblico e privato, capace di generare un ampliamento delle proposte con punti di vista diversi che arricchiscano il dibattito. La Cabina di regia presso la Camera di commercio ha già avviato ragionamenti e lanciato idee. Ora serve anche valutare la sostenibilità del sistema economico dal punto di vista ambientale”.

Così, Gianni Scarfone (direttore generale ATB), Giuliano Capetti (amministratore unico di Infrastrutture Lombarde) e Marco Piuri (amministratore delegato Trenord) hanno fatto l’elenco del “già fatto” e la lista dei desiderata, che prevede il rinnovo del parco mezzi in versione sostenibile; l’allungamento dei tratti o la realizzazione di tratti nuovi per la Teb; il rifacimento in versione sicura del rondò dell’autostrada; l’adozione di un modello Varese per la mobilità su rotaia per Bergamo e il suo territorio (collegamenti da e per Milano frequenti e veloci; collegamenti con la rete aeroportuale lombarda.)

Lo scenario verso una dimensione europea di Bergamo – hanno detto i tre protagonisti della mobilità regionale – è sicuramente interessante: serviranno coraggio e visioni condivise di mobilità sostenibile, oltre a capacità di definire qualità progettuali elevate”. “Regione Lombardia – ha aggiunta Claudia Terzi, assessore regionale – ha sempre dimostrato grande attenzione per il territorio di Bergamo. Non pensiamo solo a strade nuove, ma a progetti e iniziative che tendono a una mobilità sostenibile. Rondò dell’autostrada, Variante di Zogno, Bergamo – Treviglio; progettazione per la connessione tra treno e aeroporto. Lavoriamo a una mobilità dolce e su quella elettrica. Un lavoro a 360 gradi, finanziando enti che sono proprietari delle infrastrutture. Regione Lombardia per Bergamo c’è e ci sarà nel futuro, contando su una collaborazione fattiva e trasparente e efficace con le amministrazioni bergamasche”.

Tavola rotonda. Da sinistra: Claudia Terzi, Dino Nikpali, Claudio Bolandrini e Giorgio Gori

Infrastrutture e mobilità sono fattori competitivi e essenziali per un territorio come quello di Bergamoè il pensiero del sindaco del capoluogo, Giorgio Gori -, che ha ancora bisogno di migliorare la propria accessibilità. Poi pensiamo alla necessità di ridurre i tempi di percorrenza per Milano; vogliamo intensificare il servizio, su gomma e rete elettrificata tra Bergamo e Treviglio. Il nostro obiettivo rimane la direzione della riduzione del consumo di suolo e dei costi e opere di mitigazione a favore dei territori”.

Non possiamo che apprendere con piacere la volontà di investire in maniera così importante sul nostro territorio con positività ha detto Simone Alloni, segretario generale Filca Cisl Bergamo, sindacato edili -, soprattutto dopo molti anni di stallo. Potrebbe essere l’occasione di lavorare congiuntamente ad un protocollo che regoli il processo e che metta gli esecutori in linea con le responsabilità normative giuridiche e nel rispetto del Contratto nazionale di settore. Va valorizzata la contrattazione d’anticipo come strumento necessario per governare situazioni che potrebbero pregiudicare il regolare  avanzamento dei lavori dell’opera.  Il nostro settore ha a suo favore la attività bilaterale, che è già strutturata per verificare le regolarità, assistere imprese e lavoratori”.

Antonio Scaini, segretario generale Fit Cisl Bergamo, ha portato i punto di vista della categoria dei trasporti.Dalle infrastrutture si riparte per ridare slancio occupazionale e economico al paese. Noi siamo preoccupati  e arrabbiati per il balletto delle cifre riguardante le risorse da destinare al TPL: ci sono a rischio posti di lavoro; è a rischio il servizio stesso con ricadute sui cittadini; sono a rischio tutti i progetti e programmi della mobilità sostenibile. La FIT di Bergamo ritiene che il Trasporto Pubblico debba essere considerato allo stesso livello di servizi indispensabili, come la sanità, l’istruzione e l’approvvigionamento dell’acqua potabile. C’è bisogno – ha concluso – di risorse per le opere infrastrutturali, oltre che di risorse per la sicurezza; c’è bisogno di risorse per il rinnovo dei contratti nazionali, unici strumenti che possono garantire salario, tutele e diritti”.

Simone Alloni (Filca Cisl) e Antonio Scaini (Fit Cisl)

Tavola rotonda con Terzi, Bolandrini e Gori, coordinati da Dino Nikpaly

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