Il Reddito di Cittadinanza è un sussidio destinato alla fascia di popolazione che si trova sotto la soglia della povertà assoluta, che in base alla definizione dell’Istat ha a disposizione meno di 780 euro al mese. Il reddito di cittadinanza, e la pensione di cittadinanza destinata agli over 67, sono integrazioni al reddito per raggiungere questa soglia. Una somma integrativa sarà riconosciuta alle famiglie che hanno al loro interno una persona diversamente abile.
Ecco una sintesi elaborata dal Segretario Cisl Bergamo Danilo Mazzola.
Finalità dello strumento RdC previste dal governo:
– Principale strumento di lotta alla povertà e per l’impiego;
– Ruolo dei Centri per l’impiego per la presa in carico e la gestione dei beneficiari.
Realtà dei Centri per l’Impiego: confronto Italia – Europa:
– Operatori impiegati nei Centri per l’Impiego in Italia: circa 8.000 unità;
– In Germania (Bundersagentur fur Arbeit): 115mila addetti;
– Regno Unito (Jobcentre plus): 78mila addetti;
– Francia (l’Angence Nationale pour l’Emploi): 49mila addetti.
Famiglie potenzialmente beneficiarie del RdC (dati 2017):
– 1,778 mln famiglie per un totale di 5 mln di individui in povertà assoluta;
– Di questi 3,450 mln in età lavorativa (15-64 anni) suddivisi tra occupati 1,330mln, inattivi 1,142 mln, disponibili al lavoro 981 mila;
– Dei 3,450 mln di individui in età lavorativa appartenenti a famiglie in povertà assoluta solo una parte potrebbe avere le caratteristiche per essere destinatari di politiche occupazionali erogate dai C.I.;
– Dal 1,142 mln di persone inattive, sono riattivabili a percorsi di inserimento 743mila;
– Pertanto la platea dei potenziali destinatari di politiche attive e di (981 mila + 743 mila) 1,724 mln persone.
Distribuzione territoriale delle famiglie e individui in povertà assoluta:
E pari al 34,1% la platea di persone prive di occupazione, che si dichiarano disponibili a lavorare e che possono essere considerati come “riattivabili” e destinatari di interventi di politica attiva.
Dotazione tecnologica delle famiglie in povertà assoluta:
– I beneficiari del RdC sono tenuti a registrarsi sull’apposita piattaforma digitale, predisposta per la gestione del Reddito di Cittadinanza;
– Condizione fondamentale per partecipare al programma di inserimento occupazionale, sarà l’essere in possesso di un collegamento internet mediante il quale interagire con l’operatore dei servizi per il lavoro, ovvero con la nuova figura dei c.d. “navigator;
– Essendo la platea composta da persone in condizioni di deprivazione economiche e materiali, è necessario chiedersi quale sia la dotazione tecnologica dei potenziali destinatari:
1. Il 40,3% delle famiglie in povertà assoluta possiede o dispone di un computer fisso o portatile.
2. Il 48,2% può connettersi ad una rete internet domestica.
3. L’88,6% possiede o dispone di un telefono cellulare.
Pertanto, per tutti i nuclei interessati all’inserimento lavorativo previsto dal RdC, sarà necessario garantire l’accesso ad una adeguata dotazione tecnologica o mediante la disposizione di spazi a ciò dedicati presso le strutture dei centri per l’impiego, o consentire di destinare quote dell’indennità corrisposta all’acquisto di un device o per un contratto per l’accesso ad un connessione web.
Conclusioni:
Le obiezioni della Cisl, in merito al RdC, sono legate allo strumento che il governo ha messo in campo, non alla sua finalità. Dal 2018 era presente il REI (reddito di inclusione sociale) che coinvolgeva i comuni, andavano aumentate le risorse messe a disposizione. Il lavoro non si crea sulla rete, in mondo virtuale, ma dedicando risorse economiche alla formazione, all’innovazione e agli investimenti. Pensare di ricollocare nei prossimi tre anni più di 1,700 mln di persone, senza adeguate politiche di sviluppo è decisamente complicato. Sicuramente l’analisi ci consegna una situazione di povertà, che la crisi dei ultimi anni ha accentuato. Dai dati emerge che più di 3 milioni di persone, sono talmente povere, che non sono nella condizione di poter essere disponibili a un lavoro o non hanno l’età (ragazzi e anziani) per lavorare. In tal senso la Cisl ha sempre ritenuto prioritario, la messa in atto di politiche mirate a favorire dall’emersione di povertà, in cui sono precipitate, milioni di persone.
Fonte: I dati riportati sono stati estrapolati dalla relazione presentata dal prof. Maurizio Conte (Anpal nazionale) in audizione presso la Commissione Lavoro Pubblico e Privato, Previdenza Sociale, del Senato della Repubblica.