Nasce a Bergamo la rete per la competitività e lo sviluppo

rete per la competitività e lo sviluppo

Francesco Corna, segretario generale Cisl Bergamo, ha siglato, insieme alle altre organizzazioni sindacali e datoriali raccolte attorno al tavolo di Confindustria, il documento, “Bergamo e l’Italia in Europa”. Un patto nato dalla condivisione della necessità che il sistema-paese disponga di un sistema di infrastrutture adeguato e moderno.“Il nostro paese e la nostra provincia – ha detto Corna – hanno urgente necessità di investimenti in infrastrutture: creano posti di lavoro, favoriscono l’uscita dalla crisi e soprattutto garantiscono lo sviluppo economico, e, in molti casi, permettono la salvaguardia dell’ambiente. Inveceabbiamo un sistema di viabilità inadeguato alle esigenze provinciali, tempi di percorrenza che creano enormi sprechi di tempo e generano inquinamento. Servono collegamenti diversi, più moderni e efficaci per collegare la città a Treviglio, le valli e l’alto Sebino. Mancano i collegamenti ferroviari verso Brescia e l’aeroporto il Caravaggio e va creato un collegamento diretto con la città di Milano. Nel nostro paese abbiamo una burocrazia e una criminalità che dilaziona i tempi degli appalti e delle autorizzazioni in maniera esagerata, se ora aggiungiamo le titubanze del governo nell’investire in opere pubbliche, intravediamo il rischio di una paralisi che rischia di produrre una nuova crisi. Tutelare il lavoro significa come prima cosa mettere in campo un’azione che generi sviluppo e crescita, senza infrastrutture non si attraggono investimenti e senza investimenti non si crea nuovo lavoro”.

L’1 febbraio, nella sede di Confindustria Bergamo, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del documento, con Confindustria, Ance, Unione Artigiani, Compagnia delle Opere, Confagricoltura e Imprese & Territorio, unitamente ai sindacati provinciali CGIL, CISL e UIL. In particolare, per il territorio bergamasco, centrato sul manifatturiero e baricentrico rispetto all’asse centro-Nord, “è essenziale poter contare su infrastrutture moderne ed efficienti che costituiscano una “porta per l’Europa”. La tratta transfrontaliera Torino-Lione, che rientra nel corridoio Lisbona-Kiev, e che consentirebbe di connettere Milano con Parigi in 4 ore e mezzo, sostituirebbe la linea ferroviaria più vecchia delle Alpi, obsoleta, non sicura, non funzionale rispetto agli attuali standard di trasporto delle merci, con vantaggi nel tempo in termini di riduzione di costi, consumi e emissioni, generando nuova domanda di traffico che verrebbe trasferita dalla strada. In alternativa l’intero asse risulterebbe compromesso e il centro-Nord, e con esso l’Italia, finirebbe bypassato dalle nuove reti, con perdite di competitività crescenti negli anni”.     

Appare inconcepibile – si legge ancora nel documento – che il Governo fermi i cantieri delle Grandi Opere e rimetta in discussione investimenti già valutati, discussi, rivisti, progettati, finanziati e in corso di realizzazione, mettendo a rischio l’integrazione economica del nostro Paese, su scala soprattutto europea, nella quale si sviluppa quasi il 60% dell’export e dell’import italiano, perdendo l’occasione per promuovere un sistema dei trasporti centrato sull’intermodalità, con una maggiore quota su ferro sulle lunghe distanze, più economico, più rapido, sicuro e sostenibile”.

Le imprese e i rappresentanti dei lavoratori della provincia di Bergamo, prendendo atto con disappunto del taglio degli investimenti per nuove opere inizialmente previsti in manovra da 3,5 miliardi a soli 500 milioni, sollecitano il Governo a” operare per il rilancio delle grandi opere già appaltate per un valore di 25 miliardi oggi bloccate e per una semplificazione delle procedure burocratico-amministrative e la revisione del codice degli appalti”.

Oltre alle grandi opere di respiro nazionale, a sostegno della competitività delle imprese del territorio e dell’occupazione, ritengono anche indispensabile la realizzazione di infrastrutture a lungo attese all’interno della nostra provincia, quali il collegamento ferroviario veloce Orio-Bergamo-Milano, per la tutela e lo sviluppo dell’aeroporto, il collegamento veloce Bergamo-Pianura Bergamasca e la Pedemontana Lombarda, senza dimenticare le numerose opere locali, “come l’ammodernamento della ex statale 42”, ha sottolineato ancora Corna, e le manutenzioni ormai improrogabili. “Le imprese ed i lavoratori di Bergamo chiedono un vero rilancio degli investimenti infrastrutturali per la competitività, l’occupazione e la tutela dell’ambiente”.


Documentazione:
1) Documento della conferenza stampa
2) Slide “Infrastrutture per lo sviluppo, l’occupazione e l’ambiente” 

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