La Cisl Bergamo spinge sul secondo livello

516 accordi di secondo livello a Bergamo

Il Ministero del Lavoro ha recentemente pubblicato un report sui dati degli accordi di contrattazione aziendale che accedono alle misure di detassazione dei premi di risultato, loro traduzione in welfare e decontribuzione in tema di conciliazione vita-lavoro. Proprio su quest’ultimo punto le misure introdotte nel settembre del 2017 sembrano aver prodotto risultati molto interessanti. A livello nazionale, sono infatti 3.024 gli accordi aziendali depositati in poco più di un anno dal settembre 2017 al novembre 2018. Accordi che hanno negoziato misure migliorative delle disposizioni di legge o già previste dai contratti nazionali in tema di migliore conciliazione vita-lavoro. In particolare si è intervenuto su aumento dei congedi parentali, previsione di asili o servizi di baby sitting, flessibilità degli orari, lavoro agile, ferie solidali.

In Lombardia risultano attivi 4.745 contratti, mentre in provincia di Bergamo, al 30 novembre, sono 516: di questi, 397 si propongono di raggiungere obiettivi di produttività;  332 di redditività; 284 di qualità; 37 prevedono un piano di partecipazione e 242 prevedono misure di welfare aziendale. Di questi accordi – si legge nella nota ministeriale – una parte è stata negoziata dentro accordi più ampi,  legati anche a premi di risultato, mentre altri sono stati contrattati in modo specifico e diretto, sulla base delle misure di decontribuzione in favore delle aziende orientate ad adottare con la contrattazione politiche migliorative per il benessere e la conciliazione di lavoratrici e lavoratori.

Siamo di fronte a un caso di successo della contrattazione aziendaledichiara Danilo Mazzola, della segreteria CISL Bergamo –.  Aver prodotto in tante  aziende in poco più di 1 anno soluzioni in favore dei lavoratori e lavoratrici per meglio conciliare i carichi di cura e familiari costituisce un significativo risultato dell’azione sindacale e delle misure di incentivazione previste”.

La Cisl Bergamo, inoltre, appoggia la richiesta che la confederazione nazionale rivolge al Ministro Di Maio e al governo di rifinanziare nella legge di bilancio in discussione gli incentivi a questa contrattazione di qualità che finiscono con il 2018. Si tratta con tutta evidenza di risorse spese bene. Il sostegno alla genitorialità e ai carichi di cura di chi lavora deve essere al centro di politiche stabili e rafforzate, dalle quali la contrattazione potrà trarre ulteriori occasioni di sviluppo e diffusione”.

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