La Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro ha visto la partecipazione di Francesco Corna, segretario generale della CISL Bergamo. Durante la manifestazione ha lanciato le proposte del sindacato e della CISL orobica per “promuovere la cultura della sicurezza e perché un giorno si possa parlare di investimenti e non di costi quando si parla di tutela della salute dei lavoratori”. “Ridurre gli infortuni e le malattie, – ha precisato Corna – ma anche far rientrare chi è stato colpito nel mondo produttivo, perché il lavoro dà dignità. Serve identificare e realizzare iniziative che possano incidere sugli aspetti che determinano gli infortuni. Insomma, occorre, a tutti i livelli istituzionali, un impegno forte e condiviso per una sensibilizzazione diffusa sui temi della prevenzione di infortuni e malattie professionali. In questo momento, in particolare, l’attenzione deve essere massima in quei settori, come l’industria e la manifattura, nei quali alla ripresa economica e produttiva sta facendo da contrappunto un nuovo inasprimento dei due fenomeni”.
Complessivamente, gli infortuni tra gennaio e agosto di quest’anno a Bergamo sono stati 9.089, in calo del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2017 (9.395). Una riduzione maggiore di quella nazionale (-0,6%) e in controtendenza rispetto al dato regionale dove c’è stato un aumento dello 0,4% (da 77.644 del 2017 a 78.031). Per numero di infortuni totali, in Lombardia Bergamo è al terzo posto, seguendo solo Milano (26.161 nell’anno in corso, in aumento dello 0,5) e Brescia (10.904, aumento del 6,5). Secondo posto dietro a Milano, a livello lombardo, per quanto riguarda gli infortuni mortali, aumentati da 11 casi a 14. Complessivamente, in Italia sono stati 713 (4,5% in più rispetto al 2017) di cui 97 in Lombardia. Bergamo , inoltre, fa registrare, per il 2018 (gennaio-agosto) il primato negativo regionale per le malattia professionali con 816 casi, a fronte dei 2.831 della Lombardia.