E’ un incontro organizzato da CGIL, CISL e UIL di Bergamo in collaborazione con AISRI per venerdì 5 ottobre (ore 10-13) all’Università degli Studi di Bergamo (Aula 5 nella sede di Sant’Agostino). Tra i cambiamenti che il sindacato sta affrontando c’è, sicuramente, la ridefinizione dei modelli di rappresentanza, con conseguenze anche sull’identità e sui valori che caratterizzano il tratto distintivo della sua organizzazione. Trai cambiamenti che il sindacato sta affrontando da anni si colloca sicuramente la ridefinizione dei modelli di rappresentanza, con ovvie conseguenze anche sull’indentità e sui valori che caratterizzano il tratto distintivo della sua organizzazione.
L’evoluzione nel tempo delle forme di rappresentanza ha definito e continua a ridefinire progressivamente nuovi compiti per i protagonisti della rappresentanza. Ne consegue la necessità di un progetto politico culturale capace di affrontare e risolvere alcuni quesiti: 1) Quale modello di rappresentanza? 2) Quale organizzazione è necessaria? 3) Quali le azioni negoziali conseguenti e quali sostegni di legge? Il Convegno vuole essere l’occasione per fornire ai sindacati spunti di riflessione affinché i delegati, in una prospettiva futura, possano maturare una metodologia di autoanalisi e di indagine del contesto lavorativo dove operano che consenta loro di monitorare permanentemente l’ambiente in cui i delegati svolgono la loro attività sindacale e di rendere gli esiti di tale esame materiale di discussione inter-soggettiva.
Introduce e coordina i lavori Riccardo Leoni, già Professore Ordinario di Economia del Lavoro dell’Università di Bergamo, e componente del Direttivo AISRI.
A seguire sono in programma le relazioni di Adolfo Braga dell’Università di Teramo e di Paolo Matteini di ARAN.
Interverranno, poi, Gianni Peracchi (segretario generale della CGIL di Bergamo), Francesco Corna (segretario generale della Cisl Bergamo) e Angelo Nozza (segretario generale di Uil Sindacati Bergamo). Le conclusioni saranno affidate a Mimmo Carrieri, presidente AISRI e dell’Università Sapienza Università di Roma.