OCCHIO ALLA TRUFFA DEI BUONI SCONTO

“Complimenti…ha vinto un buono sconto!!!”. Deve essere capitato a tanti. I più, alla telefonata che annuncia la buona notizia, lasciano perdere; ma molte persone hanno accettato le condizioni per ottenere il buono e si sono trovati a sottoscrivere un contratto anche per oltre 3.200 euro. Una vera e propria truffa come testimoniano le tante storie raccolte negli uffici ADICONSUM di Bergamo.

LE SEGNALAZIONI DEI CONSUMATORI

All’associazione consumatori della Cisl Bergamo, infatti, continuano ad arrivare segnalazioni sui buoni sconto “fasulli” propinati ai consumatori che vengono contattati telefonicamente, invogliati ad un incontro con un incaricato (necessario per la formalizzazione il bacio della fortuna), perché guarda caso hanno vinto un premio sconto per un importo elevato. “Si tratta di un tipo di vendita truffaldina a domicilio, – dice Mina Busi, presidente ADICONSUM Bergamo – dove il disattento consumatore, spinto dalle parole del furbo venditore, pensa di accettare una delle tante tessere o buoni che rilasciano i centri commerciali di vendita tramite catalogo, e invece si fa sottoscrivere un contratto per acquistare merce”.

COME FUNZIONA IL MECCANISMO DELLA LA TRUFFA

Un venditore ottiene un appuntamento a casa del consumatore. In questo primo incontro l’agente promette che garantirà un sconto del 30-50% per acquisti tramite catalogo, che naturalmente non viene rilasciato subito. Al suo posto si rilascia se va bene una brochure, dove non risultano i prezzi degli articoli offerti. A parole nessun obbligo di acquisto, tant’è che le persone sono convinte di sottoscrivere l’accettazione del buono. I prodotti in teoria disponibili sono articoli per la casa, biancheria per la casa, coperte, lenzuola, ma anche aspiratori, lavatrici, e altri prodotti costosi. Quello che viene fatto firmare è, invece, un complicato e ambiguo contratto.

AL SECONDO INCONTRO…

Si presenta un altro agente e la musica cambia. Dai toni rassicuranti si passa alle minacce: “Se non acquista sarà citata in giudizio”. E’ quanto ha riferito un’utente ADICONSUM aggiungendo un elenco di altre frasi “terroristiche”. Un modus operandi riportato anche da altri consumatori. “Molti hanno capito cosa realmente era accaduto – continua Busi – documentandosi in internet, potendo esercitare in tempo il diritto di recesso che è di 14 giorni. Inoltre, molti ci avevano comunicato di aver fatto denuncia o segnalazione ai Carabinieri, e in alcuni casi alla Guardia di Finanza, ma nonostante questo le tecniche fraudolente continuano. Anche in questi giorni , comunque, abbiamo fatto annullare un contratto estorto con questi metodi”.

IL CONSIGLIO DI LEGGERE CIÒ CHE SI FIRMA

I prodotti indicati hanno dei costi esagerati, e anche il rapporto tra qualità prezzo è difficile da verificare. Inoltre si chiede il versamento di una caparra di 350 Euro in contanti. “Considerando che non tutti i consumatori si rivolgono all’Associazione per segnalare l’inganno, è legittimo presumere che il numero delle vendite truffaldine sia alto. A tutti – conclude Busi – ribadiamo il consiglio di leggere fino in fondo ciò che si firma, diffidando dalle promesse verbali dei venditori. Se avete concordato un incontro non fatevi trovare in casa da soli, ma chiedete aiuto a qualche vicino o ad un parente”.

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