È crisi alla Tullio Giusi di Grumello del Monte

La Tullio Giusi, storica azienda di Grumello del Monte, leader nella progettazione e produzione di macchine per bottoni e laser, da qualche anno entrata a far parte del gruppo Gapi, ha avanzato richiesta per un anno di cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale a partire dal 19 dicembre.

Contestata la scelta dell’azienda

La scelta, a dire dell’azienda, è motivata dal perdurare della crisi del settore e dalla scelta di chiudere la produzione interna per affidarla a produttori esterni, creando in questo modo 18 esuberi sui 32 dipendenti attuali. Nell’incontro in Confindustria, Sindacati e RSU hanno contestato la scelta dell’azienda, chiedendo in subordine l’utilizzo del contratto di solidarietà e come ultima alternativa l’impegno a reimpiegare i lavoratori eventualmente in esubero all’interno del gruppo Gapi, ottenendo semplicemente un impegno generico a verificare la possibilità di reimpiegare nel gruppo alcuni lavoratori, negando la fattibilità sia del rilancio dell’azienda sia di usare come ammortizzatore sociale il contratto di solidarietà.

Una resa incomprensibile

A fronte di queste decisioni i lavoratori riuniti in assemblea hanno deciso una serie di mobilitazioni per tutelare più possibile i posti di lavoro. “Sono molto preoccupato, come lo sono naturalmente i lavoratori dice Luciano Baldi, operatore del sindacato FIM CISL Bergamo -. Siamo di fronte a una resa incomprensibile: in questi anni invece di fare piani per tentare di rilanciare la Tullio Giusi, la si è lasciata morire scaricando le conseguenze sui lavoratori: al posto di un piano di esuberi, chiediamo un piano di rilancio dell’azienda, anche fuori dal mondo bottoni, visto che in azienda ci sono competenze e tecnologie per tentare questa strada”.

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