Appalti, la trappola del massimo ribasso

Modificare il nuovo codice degli appalti per ridurre ulteriormente l’ambito di applicazione del criterio del massimo ribasso e rafforzare i controlli e sanzioni nei cantieri per contrastare il lavoro irregolare e aumentare così la sicurezza dei lavoratori edili. Sono i due fronti sui quali in questi giorni si registra il massimo impegno della Filca, insieme alla questione delle pensioni. Tutti temi legati dal filo rosso della dignità e della qualità del lavoro nei cantieri edili.

Le lacune del nuovo codice degli appalti

In particolare la Filca, attraverso un comunicato del segretario nazionale Stefano Macale, ha chiesto di abbassare la soglia degli importi delle gare per l’applicazione del criterio del massimo ribasso, indicata dall’articolo 95 del testo e fissata in un milione di euro, con l’obiettivo di consentire una maggiore diffusione dell’offerta economicamente più vantaggiosa.Conservare il criterio del massimo ribasso per l’affidamento di lavori di importo pari o inferiore a un milione di euro è sbagliato e ingiusto”, ha detto Macale. “Abbiamo sempre sostenuto che si tratta di una lacuna del nuovo codice degli appalti che l’Anac avrebbe potuto sanare, e che invece ha confermato anche nelle linee guida, approvate recentemente. L’iniziativa di Cgil, Cisl e Uil, in programma domani, ed alla quale parteciperà Raffaele Cantone, sarà l’occasione per ribadire la nostra posizione su questo tema delicato e diffuso: gli appalti inferiori al milione di euro rappresentano infatti ben l’80% del totale”. I danni e le conseguenze nefaste della diffusione del massimo ribasso in edilizia erano state ripetute nei giorni scorsi dai segretari nazionali di Feneal, Filca e Fillea alla senatrice Camilla Fabbri, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro: “Il massimo ribasso – ha ribadito Macale – si ripercuote sulla sicurezza e sul salario dei lavoratori, i primi a pagare le conseguenze del crollo degli importi in fase di aggiudicazione“.

I dati drammatici degli incidenti sul lavoro

Un’altra voce di risparmio per le imprese interessate è la qualità del materiale utilizzato per la realizzazione delle opere, come la cronaca purtroppo ci ricorda ogni giorno. “È per tutti questi motivi che chiediamo un maggiore ricorso al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, abbassando la soglia del milione di euro prevista oggi”, ha ribadito il segretario nazionale della Filca. Nel corso dell’audizione in Commissione parlamentare d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro, i sindacati dell’edilizia hanno riportato i dati drammatici relativi ad incidenti gravi emortali nel settore e malattie professionali.Abbiamo ricordato – è scritto in una nota unitaria – che nel 2015 si sono verificati 694 morti sul lavoro, il 22,5% nel settore dell’edilizia, e che nel periodo gennaio-ottobre 2016 i morti sono stati 100, contro i 72 dello stesso periodo dell’anno precedente. Siamo di fronte ad un fenomeno che preoccupa e che va contrastato con il massimo sforzo da parte delle istituzioni”.

Necessario il rispristino del Durc

Tra le richieste avanzate da Feneal, Filca e Fillea, oltre al maggior ricorso all’offerta economicamente più vantaggiosa per gli appalti, ci sono il ripristino del Durc (Documento Unico di Regolarità Contributiva) nella sua formulazione originaria, passando in tempi brevi alla certificazione della congruità; l’applicazione del contratto edile a tutti i lavoratori impegnati nei cantieri, unica condizione per assicurare loro una adeguata formazione (che in edilizia è obbligatoria), uguali prestazioni ed uguali diritti; l’intervento sui requisiti per l’accesso all’Ape agevolata. “È evidente – ha aggiunto Macale – che a 65 anni non è possibile lavorare sulle impalcature, come dimostrano i dati terribili del raddoppio degli infortuni mortali tra gli over 60. È per questo motivo che insieme a Feneal e Fillea abbiamo chiesto di rafforzare i controlli e le sanzioni, contrastare il lavoro irregolare e dare piena attuazione al decreto legislativo 81, con la costituzione della Patente a punti, strumento importante per la selezione ed il sistema di qualificazione delle imprese”, ha concluso il sindacalista della Filca. (Vanni Petrelli – Conquiste del Lavoro, 16 novembre 2016)

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