Analisi CISL Bergamo sui dati regionali degli ammortizzatori

“In generale cala il ricorso agli ammortizzatori sociali, ma la situazione è talmente fluida che ancora non si può stabilire con assoluta certezza che questo calo stia diventando strutturale”. Giacomo Meloni (Segretario Cisl Bergamo) legge i dati della rilevazione regionale sulle “Casse”, da cui emergono risultati in qualche modo positivi, soprattutto se letti in relazione alla situazione Lombarda, dove si registra un ricorso agli ammortizzatori complessivamente in aumento del 13,2% nel secondo trimestre rispetto al primo, dovuto soprattutto al rialzarsi delle richieste di cassa ordinaria (+ 68,2% in un trimestre), mentre continuano a calare leggermente i ricorsi a straordinaria (- 2,1%) e deroga (- 9,5%).

I dati su Bergamo

In provincia di Bergamo il ricorso agli ammortizzatori sociali diminuisce del 12.76%, nel raffronto tra ultimo semestre 2015 e primo semestre 2016. Il calo è invece quasi impercettibile se si raffrontano i risultati dello stesso periodo dello scorso anno. Ma, soprattutto, è il confronto tra i primi due trimestri del 2016 a lasciare le maggiori incognite sulla valutazione da fare in merito allo stato dell’occupazione orobica: l’ordinaria aumenta del 77%, la deroga del 13, e la sola straordinaria cala del 13%, garantendo comunque il segno meno al dato totale (-1.7% su 5.481.691 ore autorizzate da aprile a giugno).

Disparità nelle tendenza fra settori

“Il dato, in sostanza, fotografa un quadro di “calma piatta”: la ripresa economica non permette particolari voli di entusiasmo, anche se il calo della straordinaria consente di guardare con maggiore serenità ai mesi a venire, visto che continua ad evidenziarsi la tendenza di insistente minor ricorso agli ammortizzatori da almeno 3 anni, e nonostante continuino a registrarsi significative disparità nelle tendenze tra settori (nell’ultimo trimestre, il conto più salato in termini di ore autorizzate, l’han pagato il comparto agricolo, con il 455% in più, e quello chimico, +164). Non è ancora valutabile, ma certamente ha il suo peso su questi dati, l’impatto delle nuove regole di concessione degli ammortizzatori effettuato con l’entrata in vigore definitiva del decreto 148 e di tutte le sue norme attuative”.

Al via Fondo di solidarietà bilaterale alternativo

In tema di ammortizzatori sociali va ricordato che il 18 luglio è stato pubblicato il Decreto che autorizza l’attività del Fondo di solidarietà bilaterale alternativo (FSBA) per l’artigianato. FSBA opera per tutti i dipendenti dell’artigianato e delle imprese che applicano i contratti collettivi di lavoro sottoscritti tra le categorie di Confartigianato, CNA, Casartigiani, Claai, CGIL,CISL,UIL anche con meno di 6 dipendenti, cui non trovano applicazione i trattamenti di integrazione salariale previsti dal decreto 148. L’assegno ordinario ha la durata massima di 13 settimane nel biennio mobile, l’assegno di solidarietà ha invece una durata massima di 26 settimane sempre nel biennio mobile e prevede un massimale mensile pari a 971,71 euro e successivi adeguamenti. La contribuzione a FSBA è pari allo 0,60 della retribuzione imponibile ai fine previdenziali; la quota a carico delle imprese è dello 0,45% da gennaio 2016, quella a carico dei lavoratori è pari allo 0,15% a partire dal 1 luglio 2016. Le prestazioni saranno erogate solo in presenza di accordo sindacale sottoscritto, regolare contribuzione a FSBA da parte dell’azienda a partire dal 1 gennaio 2016 e anzianità aziendale del dipendente di almeno 90 giorni dalla data di richiesta della prestazione. L’erogazione dei trattamenti di integrazione salariale avverrà a livello regionale attraverso l’Ente Bilaterale Regionale, come tradizionalmente previsto dall’organizzazione della bilateralità dell’artigianato.

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