Direttivo Fim CISL a Bergamo sul referendum costituzionale

Marco Bentivogli, segretario generale dei metalmeccanici CISL, ha partecipato il 30 giugno a Bergamo alla riunione dei direttivi provinciale e lombardo della categoria. Ha ribadito quanto deciso all’unanimità durante l’Esecutivo Nazionale del 23 maggio sul referendum costituzionale. “Ci sono cose migliorabili e da migliorare, ma siamo favorevoli alla riforma costituzionale. Ogni voto è libero ma questo sarà il nostro orientamento. Una scelta coraggiosa, in un paese dove le voglie di vendetta del “tutti contro” ma anche la personalizzazione, spesso impediscono di vedere i contenuti sui quali si dovrebbe compiere la valutazione”,

Il Paese ha bisogno di riforme e coesione – ha aggiunto – e va sottolineata l’importanza politica del provvedimento e dei principali aspetti della riforma che, oltre al rilievo per l’assetto democratico delle istituzioni, possono contribuire a determinare conseguenze positive in termini di sviluppo economico e crescita del Paese. Per queste ragioni il sindacato FIM CISL esprime un orientamento complessivamente favorevole sulle proposte di riforma”.

La giornata orobica dei metalmeccanici CISL è stata avviata dalla relazione “tecnica” di Silvio Troilo, docente di Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi di Bergamo, con un excursus storico –geografico delle carte costitutive di vari paesi e dei contenuti principali della “revisione” proposta dal governo Renzi.

La FIM, riaffermando il valore dell’autonomia da qualsiasi Governo, invita tutti i soggetti sociali a riorientare il confronto sulle diverse posizioni, solo sul merito delle questioni, evitando il rischio di un dibattito pro o contro il Governo, e si impegna a svolgere un’azione di informazione, per approfondire i diversi aspetti della riforma e per svolgere un ruolo attivo, a partire dalla propria specificità, nel dibattito pubblico in corso nel Paese.

Siamo in un paese bloccato il cui il funzionamento istituzionale è farraginoso utile all’incursione delle lobby più che alla partecipazione democratica. Un Paese che ha il record di 63 Governi in 70 anni e negli ultimi 30 anni ben 7 bicamerali hanno fallito tutti i tentativi di Riforma per dare efficacia trasparenza al funzionamento delle Istituzioni”. Serve, come sempre – ha proseguito Bentivogli – favorire un voto informato e consapevole, che non si sostanzia in una contrapposizione tra chi difende e chi tradisce la Costituzione, né con lo scontro totale che in questi anni ha consegnato il Paese all’immobilismo e che oggi allontana i lavoratori dall’informazione meditata e dalla partecipazione consapevole”.

Per Bentivogli, un sindacato moderno, che sta in mezzo alla gente, deve “decidere se vuole stare dentro o fuori dalla realtà, pena il rischio di lasciare qualcuno indietro. La concretezza e la fiducia nel progresso insomma, come antidoto al veleno dei luoghi comuni, la realtà dell’impegno contro la retorica delle buone intenzioni: questa deve essere la cifra di un sindacato che vuole lasciare traccia di sé in un mondo in continua trasformazione. Un sindacato contro le riforme è contro natura. Un Sindacato autorevole non può essere né sempre contro né sempre a favore di quel che fa un Governo.

Dobbiamo riscoprire la capacità, come ha sempre fatto la Cisl, di valutare e in caso valorizzare o contestare il merito e nient’altro, altrimenti il rischio è che anche un presidio democratico come il sindacato agevoli la vandea populista, che non è mai stata amica delle istanze dei lavoratori”.

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