Enel in sciopero, venerdì 25 manifestazione unitaria

Innanzitutto chiedono più assunzioni, promesse durante l’ultima (l’ennesima) riorganizzazione dell’azienda eppure ad oggi insufficienti, con una conseguente carenza di personale che si ripercuote, secondo i sindacati, anche sulla sicurezza dei lavoratori. Poi rivendicano un lavoro più sicuro, relazioni sindacali credibili sul territorio, rispetto del contratto, mantenimento della qualità del servizio e un premio aggiuntivo per EXPO: con queste richieste dei sindacati FILCTEM-CGIL, FLAEI-CISL e UILTEC-UIL hanno proclamato uno sciopero regionale di due ore in Enel Infrastrutture Rete Lombardia.

Alla mobilitazione, in programma venerdì 25 settembre per le ultime 2 ore del turno di lavoro, sono chiamati anche i circa 200 dipendenti al lavoro nelle unità operative orobiche di Seriate, Treviglio, Grumello del Monte, Clusone e Ponte San Pietro e nelle sedi distaccate di Romano, San Pellegrino e Albino.

“In Enel Distribuzione a Bergamo abbiamo perso circa il 10% degli addetti rispetto allo scorso anno per le politiche di incentivazione all’esodo regolate dalla riforma Fornero, ma le nuove assunzioni sono state ampiamente insufficienti, lasciando un problema di carenza di organico” hanno commentato oggi Pietro Allieri di FILCTEM-CGIL, Simone Bellini di FLAEI-CISL e Maurizio Pellegrinelli di UILTEC-UIL di Bergamo. “Oltre ai disagi organizzativi conseguenti alla penuria di personale, siamo preoccupati per i lavoratori più giovani appena arrivati che hanno sostituito i colleghi più anziani in reperibilità: a volte si trovano soli in territori che non conoscono. Questo desta preoccupazione in termini di sicurezza sul lavoro”.

Per numero di clienti serviti, cioè poco meno di 650.000, il territorio orobico costituisce la più importante area lombarda in cui è impegnata Enel Distribuzione, la società che trasporta e consegna l’energia elettrica all’utenza finale. La provincia di Bergamo è percorsa da circa 14.000 chilometri di linee fra media e bassa tensione.

“Importante è aderire in modo compatto alle iniziative di sciopero per far recedere l’azienda dai suoi atteggiamenti assurdi ed incomprensibili” si legge nella nota regionale di FILCTEM-CGIL, FLAEI-CISL e UILTEC-UIL. “La nostra vertenza non esprime solo la volontà di avere condizioni di lavoro più dignitose e più sicure, ma anche di rispondere ai problemi della società: una qualità del servizio migliore ed un’opportunità per i giovani disoccupati in cerca di lavoro. Il loro futuro è il nostro futuro. La Lombardia non è un pozzo senza fine: l’azienda si porta a casa redditività da primati ed accresce i propri utili ma non restituisce ai lavoratori qualità delle relazioni, condizioni di lavoro adeguate, ritmi di lavoro, sicurezza e salario (produttività non riconosciuta)”.

Intanto, fino al 9 ottobre proseguono le forme di protesta in corso sin da maggio: lo sciopero dello straordinario per tutti i lavoratori giornalieri, quello dei lavori programmati fuori orario, lo sciopero (cioè la non disponibilità a concordare) in caso di spostamenti di orario e lo sciopero (ovvero la non disponibilità) a sostituzioni volontarie oltre la propria settimana di reperibilità.


Scarica il volantino della mobilitazione

 

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