Banche Spa? Per la Cisl nè urgenza, nè necessità

Non abbiamo ravvisato motivi di urgenza e necessità per definire con decreto governativo l’intervento sulla trasformazione delle banche popolari in SpA. È sembrata piuttosto un’improvvisa accelerazione che rischia di produrre una pericolosa fase di stallo in un contesto già molto complicato e di grande tensione nelle realtà bancarie”.

Così, in una nota diffusa oggi, la segreteria della Cisl Bergamo commenta la “rivoluzione” nel mondo creditizio nazionale annunciata ieri dal presidente del consiglio Matteo Renzi.

Il Consiglio dei Ministri, che si è tenuto nel pomeriggio di martedì 20 gennaio 2015, ha infatti varato il provvedimento che, per la nostra provincia, andrà a interessare Ubi Banca.

La repentina volontà politica di “voltare pagina” – si legge nella nota della segreteria del sindacato di via Carnovali – rischia di cancellare esperienze fondamentali di decenni che,  soprattutto anche nel nostro territorio,  hanno saputo sviluppare e coniugare un modello partecipativo con il rapporto e l’intreccio con le realtà territoriali.

Ora il tema prioritario è quello di costruire le condizioni per mettere in campo un nuovo modello di banca che permetta di salvaguardare gli elementi positivi insiti nel modello di banca popolare.  Tetto azionario, Pubblic company, azionariato diffuso, modello partecipativo, comitati di sorveglianza: questi sono gli elementi che dovranno essere affrontati e approfonditi in una discussione, partecipata e alla luce del sole, che coinvolga tutti i soggetti, in primis chi nella banca svolge il proprio lavoro”.

Proprio il mondo del lavoro e il futuro dei lavoratori e delle famiglie è l’orizzonte che maggiormente preoccupa la CISL. È paradossale inoltre – conclude il documento – che non si voglia affrontare  quella che è la vera priorità, emersa drammaticamente negli anni della speculazione finanziaria che è stata l’origine della crisi di questi anni: una definizione netta dei confini tra istituzione finanziaria e l’attività bancaria vera e propria di raccolta e credito verso imprese e famiglie”.

 

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