Elezioni: documento unitario di Cgil, Cisl, Uil

“Non c’è altra strada che il lavoro per trasformare l’Europa, per cambiarla, per il welfare e la civiltà delle relazioni. Costruire politiche trasversali tra i sindacati europei, più di quanto fatto finora, è il mezzo vero per ricostruire l’unità dell’Europa. Altrimenti c’è solo l’Europa delle banche e della finanza”.  Così esordiscono i segretari generali di CGIL CISL UIL di Bergamo nella lettera aperta ai candidati alle Europee del collegio.

Oggi, in un conferenza stampa Luigi Bresciani, Ferdinando Piccinini e Marco Cicerone hanno presentato il contenuto del documento unitario che le tre sigle provinciali, insieme alle categorie dei pensionati, hanno predisposto per consegnare ai candidati delle imminenti elezioni.

Non solo Europa, però, anche territorio, visto che molte delle amministrazioni comunali bergamasche rinnoveranno i propri assetti domenica prossima. A loro CGIL CISL UIL ricordano che “ l’impoverimento dei redditi delle famiglie e la caduta dell’occupazione hanno aumentato l’area della fragilità sociale e  fatto riemergere la povertà innescando una diffusa percezione di incertezza al livello individuale e collettivo che di riflesso moltiplica la domanda di tutela e protezione sociale.

Lavoro, politiche sociali inclusive, equità fiscale, ridistribuzione del reddito, salvaguardia del Welfare  devono guidare  le scelte  politiche/amministrative di  tutti gli attori politico-istituzionali, sociali, economici che sono chiamati ad uno sforzo comune mirato alla crescita e al benessere delle comunità”.

Sul fronte della competizione elettorale europea, “c’è il rischio concreto – hanno ricordato i tre segretari generali – che le prossime elezioni europee siano vinte da forze anti-europeiste, da partiti populisti di chiara ispirazione fascista che potrebbero bloccare il processo di unità europea. Questa è la diretta conseguenza di politiche economiche sbagliate di fronte alle quali il rifiuto dell’Europa, di questa Europa, può portare a un esito sciagurato.

C’è bisogno di una politica salariale europea, uno strumento per determinare le condizioni politiche e un nuovo modello di sviluppo.

CGIL CISL UIL, all’interno della Ces, hanno portato il sindacato europeo a proporre un piano straordinario per lo sviluppo del lavoro di qualità, un nuovo corso per l’Europa, per ribaltare le politiche di austerità. Continueremo la nostra battaglia anche dopo le elezioni, perché è evidente che il futuro dell’Europa passa dalle scelte che verranno fatte sul lavoro: dal rilancio dell’industria, alle politiche sociali, alla solidarietà, per una Europa unita e democratica”.

Dal punto di vista provinciale, l’attenzione di CGIL CISL UIL bergamasche si ferma ancora una volta sul problema degli appalti al massimo ribasso, prassi che “non solo incoraggia la stipula di contratti spuri e tra soggetti privi del requisito della rappresentatività, ma, operando bruscamente sulla compressione dei costi, si scarica negativamente sulla qualità dei servizi alla persona”, condizione strettamente legata al welfare, “che continua ad essere un terreno sul quale effettuare considerevoli tagli lineari. Tale modello, non solo ha prodotto un clima di forte insicurezza sociale ed una lesione dei diritti fondamentale dei cittadini più deboli, ma ha anche impedito una seria riflessione di prospettiva sulla strategie di mantenimento ed implementazione del sistema dei servizi pubblici, la cui efficienza è una formidabile leva per lo sviluppo, anticiclica e indispensabile precondizione, per rilanciare una crescita equilibrata ed inclusiva”.

CGIL CSIL UIL, infine, “ chiedono alle amministrazioni di non aumentare, per quanto possibile, il livello di pressione tributaria  a livello locale; relativamente alla TASI di prevedere esenzioni e detrazioni sulla base di particolari condizioni sociali e sulla base del valore catastale dell’immobile di prima abitazione che consentano migliori condizioni rispetto alle vecchie detrazioni IMU; considerare soluzioni di razionalizzazione della spesa ed evitando tagli lineari e reinvestendo eventuali risparmi nei servizi alla persona; promuovere e sostenere diffusamente processi di gestione associata di attività e di servizi, rendersi disponibilità al confronto con le rappresentanze unitarie locali confederali e dei pensionati”.

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