La Fim Cisl manifesta per il diritto allo sciopero

Si è svolta il 18 febbraio 2015 la giornata mondiale per il diritto allo sciopero. Il sindacato Fim Cisl Bergamo, che ha aderito alla iniziativa dell’OIL, ha organizzato in alcune fabbriche della provincia una serie di assemblee e presidi per spiegare i contenuti della manifestazione e distribuire il materiale preparato per l’occasione. Tra le occasioni di confronto organizzate una delegazione della segreteria Fim Cisl, con Pier Capelli, responsabile del settore Internazionale, ha incontrato la direzione di Confindustria, consegnando a Stefano Malandrini copia della lettera dell’ Organizzazione Internazionale del Lavoro nella quale si richiede impegno per il diritto allo sciopero.

La manifestazione è una risposta agli attacchi senza precedenti da parte degli imprenditori e di diversi Governi (l’Italia non figura tra questi) contro il diritto di sciopero, fino al punto di trasformarlo in un reato! È quanto sta succedendo in Spagna, dove 5 rappresentanti sindacali UGT di Arcelor-Mittal sono stati condannati recentemente da 3 a 5 anni di carcere per un’azione di picchettaggio durante uno sciopero generale. E dove sono in corso oltre 80 procedimenti giudiziari penali e amministrativi contro 300 lavoratori e sindacalisti per partecipazione a scioperi e proteste.

“Considerare lo sciopero un’azione illecita – sottolinea Pier Capelli, della segreteria Fim Cisl Bergamo – e, come tale, sanzionabile sul piano civile e penale costituisce una restrizione inaccettabile alla libertà sindacale e alla possibilità di promuovere e difendere gli interessi deipropri rappresentati (articolo 10 della Convenzione OIL n.87). Il diritto di sciopero è, invece, un elemento essenziale della negoziazione collettiva e di relazioni industriali basate sull’autonomia delle parti sociali. Non è un caso che lo sciopero è proibito e perseguito penalmentesolo nei regimi autoritari e nei sistemi totalitari”.

Nei suoi cento anni di storia l’OIL ha sostenuto l’applicazione delle sue Convenzioni e Raccomandazioni con il pieno appoggio dei rappresentanti dei lavoratori, degli imprenditori e dei Governi. Invece dal 2012 il Gruppo Imprenditori nell’OIL ha iniziato a mettere in discussione questo sistema condiviso, sferrando un’offensiva al diritto di sciopero.

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