Giù le mani dal distretto dell’Alto Sebino

Non si possono dimenticare eccellenze, storie e reti di relazione territoriali che hanno saputo crescere e lavorare per il bene della sanità pubblica, nel nome di una riorganizzazione disegnata con il compasso sulla carta geografica”. Il sindacato CISL Bergamo non ci sta: non riesce ad apprezzare per niente l’idea che la nuova riorganizzazione delle ASL lombarde smembri la provincia di Bergamo, assegnando il territorio dell’Alto Sebino alla Val Camonica, tra l’altro unica entità non provinciale che viene salvata in qualsiasi delle tre bozze al momento presentate dal presidente della Commissione Sanità della Regione, Fabio Rizzi.

In realtà, l’unica delibera al momento licenziata dalla Giunta Regionale non parla di nuovi territori (se non quello della Montagna, che unirebbe Valcamonica e provincia di Sondrio), ma nelle “bozze Rizzi”, Lovere, il suo territorio, il Distretto sanitario e l’Ospedale, sono sempre slegati da Bergamo, dalla provincia e da quello che fino a oggi è stata l’azienda Ospedaliera Bolognini.

Questa azienda – dice in una nota la segreteria Cisl Bergamo – ha saputo, oltre che salvare, valorizzare gli ospedali territoriali presenti, Clusone, Trescore, Gazzaniga, Alzano e Lovere, oltre a Seriate, associandoli a una rete organizzativa e sanitaria che ha saputo in questi anni stabilizzarsi su livelli di qualità, che la scomposizione del quadro provinciale rischierebbe di compromettere. Tra l’altro, tutto il “sistema Bolognini” poggia su solide basi economiche, che ne garantiscono la compatibilità con le risorse adisposizione.

Nello specifico, in questa ipotesi di organizzazione territoriale, l’Ospedale di Lovere si troverebbe accorpato al nosocomio di Esine, nel quale ogni specializzazione è presente, ritornando ancora nel limbo degli ospedali da chiudere, dopo aver già vissuto anni in bilico e aver invece trovato nella collocazione della “Bolognini” una dignità sanitaria di buon livello”.

La Cisl Bergamo, con la categoria del Pubblico Impiego, è quindi vicina “al territorio dell’Alto Sebino, e farà ogni passo possibile e necessario per impedire che le bozze prospettate possano diventare effettivamente realizzabili. Chiederemo – sottolinea il segretario generale Cisl Bergamo, Ferdinando Piccinini – l’intervento dei consiglieri regionali eletti in bergamasca, affinché non si realizzi lo smembramento dell’offerta sanitaria della nostra provincia”.

La prima “prova” di vicinanza al territorio da parte del sindacato di via Carnovali sarà l’assemblea che nei prossini giorni la Cisl Bergamo organizzerà a Lovere sul tema della riorganizzazione socio–sanitaria, alla presenza di amministratori politici e sanitari.

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