“Le vacanze contrattuali” di D’Acunzo, Scuola Cisl Bergamo

LE VACANZE “CONTRATTUALI” di ben lunga durata (dal 2009), hanno svuotato le tasche delle risorse umane del personale della scuola e del pubblico impiego. Ma, se le dichiarazioni di questi giorni corrispondessero al vero (ci riferiamo al complesso delle intenzioni, tra cui le 36 ore settimanali), anche le menti dei decisori politici, chiamate a dare risposte ai problemi, sarebbero svuotate di quella particolare intelligenza che, per la natura delle loro funzioni, dovrebbero avere.

Infatti, l’esperienza insegna che, quando si tenta di intervenire su problemi complessi con delle semplificazioni, si partorisce solo un immediato effetto placebo che, però, non eviterebbe, a breve, la morte del malato. Noi, perciò, sempre coscienti di quanto sia di vitale importanza la scuola, non permetteremo che la facile demagogia prenda il sopravvento su un percorso di così grande rilevanza sociale: percorso che merita utili riconsiderazioni a tutto campo e, soprattutto, grande responsabilità.

Non sono in gioco gli interessi degli uni o degli altri, ma un progetto di società e il futuro delle nuove generazioni. Perciò per noi, e non temiamo di sbagliare, è difficile non immaginare che debba trattarsi di una strategia di comunicazione volta a tacitare tutti quei settori dell’opinione pubblica che, fino ad oggi, limitandosi a giudicare l’uguaglianza/disuguaglianza di trattamento di una categoria, unicamente in rapporto al numero delle ore lavorative visibili, non hanno mai risparmiato critiche alla scuola.

Partendo da questo assunto, ma senza negare il problema che la scuola necessita di attenzione “vera” e di riforme “vere”, al fine di far comprendere a quanti, anche tra i politici, non avessero avuto l’opportunità di avvicinare la conoscenza del lavoro nella scuola, facciamo ricorso alla presentazione che il nostro Segretario Generale ha fatto, (nel 2007!!!), ad una pubblicazione di una Lezione Magistrale dal titolo “Salario, giustizia e dono. Il lavoro dell’insegnante” tenuta a Roma in un incontro tra il filosofo Marcel Hènaff e la Cisl Scuola (scarica il testo).

In questo scritto Francesco Scrima sosteneva: “Per insegnare ci vuole passione. E’ sempre stato così; oggi di più perché sembra spezzata quella comunione di interessi che, fino a un po’ di tempo fa, legava in modo evidente, anche se a volte dialettico, scuola e società. Il modello di sviluppo postindustriale, con almeno tre delle grandi rivoluzioni che lo caratterizzano: quella tecnologica, quella culturale e quella sociale, rischia di portare la scuola ai margini dei processi di socializzazione e di educazione dei giovani. Il dominio assoluto del mercato induce atteggiamenti in cui tutto viene valutato in termini di immediata resa economica e i progetti di vita si costruiscono spesso solo su obiettivi di successo facile. Ma così si perdono alcuni di quei valori senza i quali la vita non ha valore.

Gli insegnanti lo sanno e, lavorando contro corrente e spesso soli, continuano ad amare il loro mestiere anche quando sono scoraggiati e delusi. Ma c’è bisogno di riconsiderare le esigenze e la dignità di questo compito. C’è bisogno che la società torni a sentire l’importanza della scuola e della funzione degli insegnanti. E ne dia visibile riconoscimento. Lavoro di incontro, di cura e di passione quello degli insegnanti; lavoro per cui non stonano antiche parole come visione, vocazione, missione; parole che ci erano proprie e che ora ci ritornano più ricche di significato e cariche di energia dopo che, anche il mondo dell’impresa ne ha capito la necessità e la forza. Ci sono beni immateriali che contano e danno frutto anche in termini materiali” […].

Ecco, noi crediamo, che, anziché far ricorso ad argomentazioni ormai stantie, che fino ad oggi sono state da tutti avanzate, e difese ad oltranza, nel tentativo, per alcuni aspetti riuscito, ma altri nefasto, di mantenere lo “status quo”, i problemi si debbano anzitutto conoscere e, in secondo luogo affrontare: e, fatto salvo che il potere decisionale spetta agli organi costituzionalmente definiti, saggezza vuole che le parti sociali concorrano responsabilmente alla ricerca delle opportune soluzioni.

Noi, Cisl Scuola di Bergamo-Sebino B.sco, se il dialogo verrà ritenuto dal Governo ancora utile alla coesione sociale, siamo pronti a portare, al confronto con le altre strutture Cisl-Scuola a livello nazionale, e con le parti sociali interessate, le nostre esperienze e le nostre proposte. Diversamente, trarremo le nostre conclusioni facendo ricorso anche a percorsi innovativi volti alla rivendicazione dei diritti negati.

In attesa, auguriamo a tutto il personale della scuola BUONE VACANZE e sollecitiamo i decisori politici ad evitare, d’ora in poi, di far ricorso alle “VACANZE CONTRATTUALI” aprendo, così, la strada, alla ripresa dei lavori autunnali, ad un fruttuoso, arricchente negoziato in grado di ripristinare la filosofia dello Stato di diritto.

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