A Bergamo il 25% dei docenti è precario

A Bergamo il 25% dei docenti è precario

Anche nel panorama scolastico di Bergamo, il 25% dei docenti è precario: un insegnante su quattro lavora con contratto a tempo determinato. Per la precisione, nell’anno scolastico 2022/2023, su 13.087 posti, 3.260 sono incarichi di supplenza. Nel 2021, erano 2.569 i posti senza titolare che dovevano essere coperti da personale di ruolo o supplenti. Di questi, 828 erano insegnanti di sostegno. Nel 2019 erano 1.422 i posti vacanti e disponibili. In particolare, tra posti comuni e di sostegno, risultavano vuote: 9 cattedre nella scuola dell’infanzia, 262 nella scuola primaria, 563 nelle scuole medie e 588 nelle scuole superiori.

Di fatto, il numero dei precari della scuola bergamasca è aumentato del 150% in quattro anni. Una situazione, quindi, in continuo peggioramento, nonostante annunci di mega assunzioni e “concorsoni” utili nelle intenzioni ad appianare una situazione ormai diventata di difficile gestione. Una situazione purtroppo simile, se non peggiore, nel resto della penisola.

Secondo l’analisi di Tuttoscuola, dal 2015 c’è un boom di posti assegnati a docenti precari: + 224%. L’anno scorso il numero di contratti a tempo determinato ha toccato quota 225mila su un totale di circa 900 mila posti di docenti assegnati. Il tasso di precarietà nella scuola italiana ha raggiunto quindi il 25%. Un docente su quattro è precario. 

Anche il ministro Giuseppe Valditara cerca di porre un argine al problema. È previsto infatti un piano di reclutamento per 70 mila posti di docenza per il 2024, di cui circa 20 mila per il prossimo settembre, in parte riservati ai docenti precari. Si tratterebbe di un primo passo, utile, ma non risolutivo. Dall’analisi dei dati ufficiali pubblicati nel Portale scuole del ministero per il 2021/22 fatta da Tuttoscuola, quei 70 mila posti – ammesso che alla fine vengano tutti coperti da vincitori dei prossimi concorsi (come purtroppo non è avvenuto negli ultimi anni) – copriranno meno di un terzo del fabbisogno.

In questo anno scolasticodice Paola Manzullo, segretaria generale CISL Scuola Bergamoil numero delle assunzioni in ruolo è risultato di gran lunga inferiore ai posti messi a disposizione dal MEF. Tutto ciò evidenzia il permanere di una situazione di sostanziale inefficacia delle modalità di reclutamento fin qui utilizzate, inefficacia che si trascina da tempo. Le regole sul reclutamento dei docenti sono state ripetutamente oggetto di interventi normativi: nessuno di questi ha però centrato l’obiettivo di costruire un sistema efficace ed equilibrato. La proposta della Cisl Scuola è di prevedere un doppio canale costituito da procedure concorsuali ordinarie, di cui garantire la regolare periodicità, e un canale per titoli –  Graduatorie Provinciali Supplenze GPS  – che riconosca e valorizzi l’esperienza acquisita attraverso il lavoro prestato con contratti a tempo determinato, offrendo stabilizzazione e mettendo anche in campo efficaci percorsi di formazione. Va ridotta quanto più possibile l’entità del ricorso a lavoro precario, privilegiando la stabilità di impiego del personale come fattore di indubbio vantaggio per la qualità del servizio”.

Insomma, secondo Paola Manzullo, “ … servono profondi e urgenti interventi sui precari. Con i meccanismi di reclutamento proposti, delle tanto sbandierate 70mila assunzioni, già largamente insufficienti a coprire un numero ben più elevato di posti vacanti, se ne potranno fare, se va bene, la metà, come confermano le elaborazioni fatte dalla Segreteria Nazionale Cisl Scuola sui dati desunti dalle informative ministeriali”.

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