Dal Congresso Cisl il NO alla guerra e a ogni forma di conflitto armato

NO alla guerra

L’appello alla pace presentato al XIX Congresso della Cisl di Bergamo

Celebriamo il XIX Congresso della Cisl di Bergamo mentre i venti di guerra soffiano insistenti anche sulla nostra Europa. Le tensioni tra Ucraina e Russia con tutte le implicazioni geopolitiche ed economiche ci tengono con il fiato sospeso perché, appunto, ci riguardano da vicino. Il nostro sguardo va soprattutto alle persone, a coloro che si sono messi in coda sulla strada per salvarsi la vita, abbandonando le case, i villaggi, gli affetti e le relazioni.

La Cisl di Bergamo riconferma con forza l’appello di Cisl, Cgil e Uil Nazionale a una de-escalation della crisi Russia/Ucraina e la necessità della costruzione di una soluzione politica e negoziata che porti alla pace e tolga dal campo ipotesi e futuri rischi di un intervento armato. La Cisl segue con particolare attenzione il susseguirsi degli eventi ed è pronta a mobilitarsi in alleanza con un ampio arco di soggetti della società civile Italiana e Europea con cui sono in corso contatti e coordinamenti!

Nel mondo, sono circa 50 milioni i civili coinvolti in conflitti nelle zone urbane e sono il 90% delle vittime di guerre e conflitti. I conflitti nel mondo sono davanti ai nostri occhi, anche quelli dimenticati che sono tanti: sono, infatti, 70 gli Stati e 869 le milizie coinvolte in guerre e conflitti che, spesso durano da anni.

La Cisl ha tra i suoi obiettivi quello di stabilire ed intensificare i rapporti di fraterna collaborazione con organizzazioni sindacali democratiche di altri paesi, allo scopo di contribuire al benessere generale ed alla pace tra i popoli, pertanto come Cisl di Bergamo facciamo un appello affinché la fratellanza vinca, anche nella dimensione del multilateralismo geopolitico, risolvendo le controversie attraverso gli strumenti della diplomazia, del negoziato, delle Istituzioni sovranazionali e multilaterali con l’obiettivo di realizzare un bene comune veramente universale e che tuteli gli Stati più deboli. Nella fratellanza tutti e tutte sono uguali in dignità, libertà, nei diritti fondamentali e devono poter partecipare con il proprio carisma e il proprio impegno al progresso dell’Umanità.

Che si abbia il coraggio della Pace!

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