La riforma della Pubblica Amministrazione non prescinda dal capitale umano

La PA può avere un ruolo determinante nella costruzione di un nuovo modello sociale più sostenibile e più equo. Bisogna passare dalla logica dell’efficienza a quella dell’efficacia, con un’operazione che parta dal basso, perché dall’alto arriva solo sfiducia in chi opera in trincea”. Con una visione critica, il messaggio che esce dal salone riformisti della CISL di Bergamo (sede del convegno “Innovare partecipando”) ruota la visione da “una visione salvifica della digitalizzazione a un approccio umanistico che consegni alle Persone che lavorano nella PA una valorizzazione per la professionalità e la funzione che svolgono”. Così, Francesco Corna, Segretario generale del sindacato di via Carnovali, ha aperto il confronto sulla necessità di una riforma della pubblica amministrazione che abbia come obiettivo “la promozione del bene comune, che a nostro avviso, non può che essere perseguito attraverso il coinvolgimento e la valorizzazione delle donne e degli uomini del lavoro pubblico, che nell’esercizio della loro opera responsabile e propositiva possono essere i promotori di vero sviluppo anche a livello territoriale”.

Quasi 40.000 lavoratori, per un settore tendenzialmente vecchio (una età media superiore ai 50 anni). È la prima fotografia del “pubblico”, ovvero del mondo della scuola, degli enti locali, della sanità e degli uffici statali a Bergamo, alle prese con le prospettive di riforma. “Ci auguriamo che il Governo non segua l’esercizio di scrittura continua di nuove norme, procedure e direttive sganciate dalla realtà umana, che negli ultimi decenni  non hanno cambiato nulla, anzi hanno contribuito a complicare il quadro e a deresponsabilizzare lavoratori e utenti. Non serve, inoltre, riformare con il metodo del “copia e incolla”:  presupporrebbe che tutto sia fondamentalmente simile e non esistano le diverse realtà, che invece compongono un insieme capace di interessanti  particolarità”.

Filosofia appoggiata anche da Walter Castelnovo, Docente di Modelli Organizzativi Università dell’Insubria, che ha sottolineato come “per risolvere un problema si faccia una legge, poi una legge che semplifichi la legislazione precedente con  modalità ancora più astruse”.

Beatrice Stasi, Direttore Generale dell’ASST “Papa Giovanni XXIII”,  ha presentato l’eccellenza del pubblico nel settore della sanità, “che buttando il cuore oltre l’ostacolo, grazie allo straordinario patrimonio umano, ha affrontato  e gestito tre ondate di pandemia, e abbiamo smontato i pregiudizi sul lavoratore pubblico, che alla fine sarà sempre quello che farà camminare la realizzazione delle leggi e di ogni riforma”.

Patrizia Graziani, dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo, ha raccontato come la scuola di Bergamo abbia continuato “a costruire esperienze di educazione e formazione anche durante l’emergenza, che ha stimolato la scuola a tornare all’essenziale e a riscoprire le capacità educative dell’istituzione scuola”.

Michele Bertola, direttore generale del Comune di Bergamo, “la P.A. di oggi è molto migliore di quella di 25 anni fa, ma sarà peggiore di quella che ci sarà tra 10 anni. Dobbiamo imparare a migliorare le nostre relazioni interpersonali: ha cambiato idea sul pubblico dipendente anche il ministro che li demonizzava”.

Per Angelo Murabito, segretario generale di CISL FP Bergamo, “è necessario  avviare una nuova stagione di relazioni sindacali che punti sul confronto con le organizzazioni delle lavoratrici e dei lavoratori e a centrare obiettivi ambiziosi. Perché senza il coinvolgimento diretto di chi eroga questi servizi a cittadini e imprese il cambiamento tanto desiderato rischia di essere non raggiunto”.

Una grande e decisiva sfida attende il nostro Paese nei prossimi anni, sfida che segnerà il passaggio ad un nuovo modello di gestione e di sviluppo in tutti i settori economici, sociali e culturali. La scuola non potrà non esserne protagonista, motore trainante e principale strumento, necessario a creare le condizioni perché la sfida possa essere affrontata e vinta”. Ne è convinta Paola Manzullo, Segretaria generale di CISL Scuola Bergamo.

È servita una pandemia per far capire al Paese che Sanità, PA e Istruzione non sono voci di costo ma fattori di sviluppo, e che progresso dell’economia e buon funzionamento del sistema pubblico sono facce di una stessa medaglia. Sensibilità che non dovranno essere disperse quando tutto questo sarà passato”. Ignazio Ganga, Segretario nazionale CISL, è convinto che  “uno dei pochi lasciti della pandemia sia il merito di aver riproposto al centro delle politiche il lavoro pubblico e aver restituito una rinsaldata alleanza tra operatori pubblici e destinatari dei servizi. L’efficientamento, la modernizzazione, l’innovazione della PA. non sono solo un processo tecnologico ma  un articolato e complesso percorso di cambiamento in cui l’investimento nelle tecnologie non può prescindere da investimenti nelle risorse  umane. È nello stesso PNRR che vengono individuati i quattro cardini  sui quali  costruire il percorso di innovazione dei processi e dei servizi della riforma della PA: Accesso, per snellire e rendere più efficaci e mirate le procedure di selezione e favorire il ricambio generazionale; buona amministrazione, per semplificare norme e procedure; competenze, per allineare conoscenze e capacità organizzativa alle nuove esigenze del mondo del lavoro; digitalizzazione quale strumento trasversale anche per meglio realizzare le riforme e rendere la PA italiana catalizzatore del processo di ripresa della crescita e dello sviluppo nel Paese. Quattro linee di intervento da noi condivise e richieste da anni che richiamano l’urgenza e la necessità di investimenti sul capitale umano non solo per poter dare l’avvio ai programmi previsti nel PNRR ma per continuare ad assicurare a cittadini e imprese servizi pubblici essenziali.  In tal senso dare giusto ruolo alla contrattazione diventa essenziale e non dovranno essere commessi errori”. 

Siamo all’inizio di un percorso – ha concluso Ganga – e come Sindacato vogliamo esserci per accompagnare la costruzione di una Pubblica Amministrazione moderna, efficiente, smart al servizio dei cittadini”.

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