Battaglia sul part time ciclico, importante vittoria della Cisl Bergamo

part time ciclico

È stata una battaglia storica e una vittoria importante. Numerose lavoratrici hanno potuto recuperare tre mesi all’anno di contributi Inps altrimenti non versati. Una battaglia che ha visto l’impegno di Cisl Bergamo, Fisascat e Inas di via Carnovali. “È assolutamente ingiusto che un’intera categoria di lavoratori venga penalizzata per il mancato riconoscimento di contributi previdenziali. E’ ancor più grave se consideriamo che questa dinamica va a colpire soprattutto le donne, già penalizzate sotto l’aspetto retributivo. CISL Bergamo, tramite la propria categoria, da tempo si fa carico affinché questi riconoscimenti vengano ammessi e strutturati.

La FISASCAT provinciale ha presentato numerosi ricorsi, i primi dei quali sono stati vinti già l’anno scorso e hanno permesso i primi ricongiungimenti previdenziali che INAS ha potuto ricostruire. Ci auguriamo che ogni causa trovi esito conclusivo e che tutti i lavoratori cosiddetti a “part time ciclico” trovino il riconoscimento che spetta a qualsiasi dipendente

Francesco Corna, Segretario generale CISL Bergamo, presenta orgoglioso i dati che il primo sindacato provinciale ha realizzato nell’assistenza e nella tutela dei primi “part time ciclici” che si sono rivolti a INAS per i calcoli necessari. La vicenda parte da lontano. FISASCAT Bergamo dal gennaio del 2018 ha inanellato una serie di cause e esposti, presentati insieme al Patronato della CISL, al Tribunale di Bergamo intentate nei confronti dell’INPS, per situazioni riguardanti soprattutto lavoratrici impiegate nelle mense o nelle scuole come assistenti educatrici o nei servizi di pulizia, e si trovano sospese dall’incarico, senza stipendio e senza contributi per tre mesi su dodici.

Il giudice ha dato ragione al sindacato nelle prime cause (che servono da precedente anche per le prossime). A Bergamo si parla di oltre 3000 persone, dipendenti a vario titolo nei settori scolastici: 1000 per la ristorazione, 1200 nell’assistenza scolastica attraverso le cooperative sociali, quasi mille per le pulizie. “Il lavoro del patronato INAS è in qualche modo rallentato dal fatto che a oggi l’INPS non ha ancora dato seguito all’applicazione delle sentenze, aggiornando le posizioni contributive delle lavoratricisottolinea Daniela Zucchelli, responsabile INAS Bergamo -. Comunque, raccogliamo ogni dato e informazione e spingiamo affinché l’esito possa essere accelerato, e  già le prime lavoratrici iniziano a andare in pensione grazie ai contributi recuperati”.

Già una sentenza della Corte Europea si era espressa sulla necessità di non discriminare i lavoratori attraverso i trattamenti contributivi – dice Diego Lorenzi, Segretario generale FISASCAT CISL Bergamo -. La causa  si fonda sul principio della non discriminazione di queste lavoratrici che, a parità di reddito annuo e di contribuzione hanno 9/12 di contributi versati rispetto ad un part time orizzontale su tutti i mesi dell’anno. La nostra azione mira da tempo a colmare le differenze di trattamento con altri dipendenti di identiche amministrazioni, spesso anche pubbliche”.

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