222.000 lavoratori bergamaschi con contratti scaduti

102 accordi per 10.000 lavoratori

Oltre 200.000 lavoratori bergamaschi sono in attesa del rinnovo del contratto, molti di loro dopo mesi passati a aspettare l’arrivo della cassa integrazione e tanti altri arrivati, causa pandemia, sull’orlo della povertà. Danilo Mazzola, segretario Cisl Bergamo, ritiene irrimandabile il confronto ai tavoli negoziali sui rinnovi contrattuali. “È un clima pesante, – dice – in vista di un autunno che si preannuncia caldo sul fronte sindacale, nella speranza che nuove ondate di epidemia non si accaniscano su persone e economia di un territorio che è uscito incredibilmente provato dalla quarantena degli scorsi mesi”.

In provincia di Bergamo, su 392.000 lavoratori dipendenti, ben 222.000 hanno il contratto scaduto: per 26.100 di loro, il CCNL è scaduto prima del 31 dicembre 2017, mentre i lavoratori coinvolti nei CCNL scaduti dal 2019 sono 167.900. “Una situazione – continua Mazzola – non più tollerabile che sta creando disagio e tensione in particolare nei lavoratori che attendono da molti anni. Seppur coscienti del momento che abbiamo attraversato e stiamo affrontando, rinnovare i contratti nazionali che coinvolgono migliaia di lavoratori della nostra provincia, sta divenendo una priorità a cui le parti non possono sottrarsi. Il cuore dei rinnovi contrattuali è il salario, e le famiglie sicuramente sono quelle che in una fase come l’attuale stanno pagando un prezzo importante, pertanto diviene urgente dare loro risposte. Meno contratti si rinnovano più povertà si crea nel paese: questo è un aspetto che dobbiamo aver chiaro”.

Per quanto riguarda i 28.000 lavoratori dell’artigianato, i contratti più significativi scaduti dal 2018 coinvolgono 18.000 metalmeccanici e 5.000 addetti del tessile, gomma plastica, chimico e 2.000 nei settori dei lapidei e del legno. La situazione più paradossale la stanno vivendo i lavoratori della sanità privata, che attendono il rinnovo da più di 14 anni. In difficoltà anche il rinnovo del contratto degli alimentaristi. Per quanto riguarda i contratti scaduti nel 2019, nei quattro contratti più importanti (metalmeccanico, commercio, tessili e gomma plastica)  si contano 147.000 lavoratori.   

Le aziende parlano di scarse risorse – insiste il segretario Cisl Bergamo -, ma va considerato che il rinnovo contrattuale ha uno sguardo pluriennale, e toccherà le tasche dei lavoratori anche nei prossimi anni, quando sicuramente ci sarà una ripresa se non un’accelerazione dell’economia. Non neghiamo che ci siano difficoltà per le aziende, tuttavia dobbiamo ricordare che sono stati i lavoratori, durante il lockdown, a tenere in piedi l’economia, andando al lavoro ogni giorno nonostante i rischi e i disagi”.

Inoltre, è il pensiero del sindacato, un CCNL viene costruito su equilibri che solo chi conosce profondamente il settore di appartenenza è in grado di fare.

Un rinnovo si completa con riferimenti  alla formazione, al welfare, alla previdenza integrativa, alle tutele contrattuali, all’orario di lavoro, all’organizzazione del lavoro, oltre al salario. Pertanto ci aspettano mesi complicati, che sapremo affrontare  solo se coscienti che quello che non faremo potrà essere un problema, mentre la responsabilità  che ha sempre contraddistinto il ruolo del sindacato e delle parti datoriali prevarrà per il bene di tutti. Se non sarà così- conclude Mazzola -, ci resterà solo la strada della mobilitazione, e la CISL con le sue Federazioni farà quanto un sindacato è tenuto a fare”.

CCNL scaduti /  Lavoratori coinvolti a Bergamo

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