CGIL CISL UIL di Bergamo e l’Associazione Italiana di Studio delle Relazioni Industriali hanno realizzato, venerdì 5 ottobre, presso l’Aula 5 dell’Università di Bergamo in S. Agostino, il convegno dal titolo “Il ciclo della rappresentanza delle RSU: tra consolidamento e nuovi scenari. Il Caso del settore pubblico”. Tra i cambiamenti che il sindacato sta affrontando da anni si colloca sicuramente la ridefinizione dei modelli di rappresentanza, con ovvie conseguenze anche sull’identità e sui valori che caratterizzano il tratto distintivo della sua organizzazione. L’evoluzione nel tempo delle forme di rappresentanza ha definito e continua a ridefinire progressivamente nuovi compiti per i protagonisti della rappresentanza. Ne consegue la necessità di un progetto politico culturale capace di affrontare e risolvere alcuni quesiti. I partecipanti, tra cui il segretario generale Cisl Bergamo, Francesco Corna, hanno fornito opportune riflessione sul quale modello di rappresentanza indirizzarsi, su quale organizzazione è necessaria e, infine, su azioni negoziali conseguenti e quali sostegni di legge.
Per Corna “il ruolo delle RSU è centrale per l’evoluzione e l’innovazione della pubblica amministrazione. Ora, con il rinnovo del contratto e con le future assunzioni parte una nuova stagione per la contrattazione decentrata. Un ruolo di rappresentanza ancora più importante, in questo particolare periodo storico dove assistiamo ad atteggiamenti populisti, che tendono a non riconoscere i corpi intermedi. La contrattazione collettiva è lo strumento con il quale coniugare esigenze di innovazione e cambiamento anche nella pubblica amministrazione, attraverso la valorizzazione delle persone che vi lavorano. Da qui devono passare le sfide di un paese moderno che deve vedere una pubblica amministrazione che innova e sia fonte di sviluppo per l’intera società. Da tempo l’atteggiamento della politica verso la funzione pubblica è quello di usarla come bacino di consenso, o, al contrario, definirla bacino di inefficienza. È interesse per i lavoratori e le lavoratrici pubblici riprendersi la capacità contrattuale e sarebbe interesse anche delle amministrazioni investire sulla formazione delle RSU, affinché possano esercitare un ruolo attivo partecipativo e costruttivo in favore dei propri colleghi e della società”. Inoltre dal punto di vista contrattuale, ha concluso Corna. “diventa obbligatorio parificare il settore Pubblico al settore privato, con meno norme e più autonomia negoziale, estendendo le agevolazioni come nel privato per la decontribuzione e defiscalizzazione per i contatti decentrati, dove contrattare produttività e welfare”.