Insufficiente la richiesta di Ats di sole 11 unità per fronteggiare il post lockdown

Fp Cgil, Cisl Fp e UIL Fpl di Bergamo ritengono che l’attuale emergenza sanitaria della nostra Regione e soprattutto del nostro territorio renda necessario rinforzare le dotazioni organiche dedicate alla attività di sorveglianza e indagine epidemiologica per garantire l’individuazione e l’isolamento di eventuali possibili nuovi cluster epidemici.  Per tale motivo ritengono che il fabbisogno dell’ATS non può limitarsi a 11 unità così come richiesto dall’ente. Numero assolutamente insufficiente per l’attività di indagine epidemiologica, tracciamento dei contatti, monitoraggio dei quarantenati, esecuzione dei tamponi ed il tempestivo inserimento dei dati dei sistemi informativi.

Considerando che quest’attività è tipica dell’ATS e il Decreto del Ministro della Salute del 30 aprile 2020 recante “Adozione dei criteri relativi alle attività di monitoraggio del rischio sanitario di cui all’allegato 10 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 Aprile 2020” segnala che devono essere messe a disposizione nelle diverse articolazioni aziendali non meno di 1 persona ogni 10.000 abitanti. E la provincia di Bergamo ha una popolazione residente di più di 1.116.000 persone.

Il personale attualmente presente ha affrontato l’emergenza nel periodo più complicato senza sosta lavorando anche di sabato e di domenica. Molti si sono ammalati alcuni, purtroppo non ci sono più e meritano di essere rinforzati non solo con 11 unità a differenza ad esempio dell’ATS di Brescia, altra provincia come Bergamo molto colpita, che prevede un fabbisogno in aumento di 47 unità. Serve un numero di assunzione maggiore adeguato alla reale esigenza del territorio.

Richiamiamo dunque la Direzione strategica di ATS Bergamo ha correggere la richiesta di propria dotazione organica, dimostrando di avere a cuore la tutela della salute e della sicurezza del proprio personale, ma soprattutto dei cittadini bergamaschi che meritano di avere un’ATS che sia in grado di svolgere pienamente i propri compiti. Considerando che il virus Sars-cov-2 non è purtroppo debellato e che il nostro territorio già troppo ha pagato in termini di dolore e morte, occorre essere più che pronti ad una possibile, anche se non certamente auspicabile, seconda ondata di epidemia per la prossima stagione fredda e una sanità pubblica, sia ospedaliera che territoriale, efficiente e con il giusto numero di personale è l’arma di tutela più forte. Ci auguriamo che anche la direzione di ATS sia convinta di questo e si muoverà per il futuro rispetto a questo obiettivo.

Roberto Rossi FP CGil
Angelo Murabito Cisl FP
Daniele Ballabio e Antonio Montanino UilFpl di Bergamo

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